Arance e cioccolato…non mangiarli sarebbe un peccato

Immagine 416Due preziosi doni per il palato arrivati in Italia secoli fa da molto lontano ma consumati ora abitualmente sulle nostre tavole soprattutto nella stagione invernale. Scopriamone insieme la storia, le proprietà benefiche per la nostra salute e una ricetta.

Arance…

Pensando alle arance ci vengono subito in mente le pianure siciliane, ma in realtà si ritiene che la Cina sia il loro paese d’origine e che esse furono importate in Italia solo intorno al 14° secolo dai mercanti portoghesi. Ora però il citrus sinensis – la pianta dell’arancio – viene coltivata in quasi tutte le regioni del mediterraneo soprattutto in Spagna meridionale e in Francia nei dintorni di Cannes. La stagionalità dei frutti è invernale, quindi da dicembre agli inizi di Marzo. Oltre all’utilizzo in cucina, le arance hanno sempre trovato. Sin dall’antichità un largo impiego curativo. Il pregio di questo frutto risiede soprattutto nell’alto contenuto di vitamina C – 50 mg in 100 g – che favorisce il rafforzamento del sistema immunitario diminuendo il rischio dei malanni di stagione. Antiossidante per eccellenza, la vitamina C rallenta anche l’invecchiamento delle cellule del corpo contribuendo, insieme ai bioflavonoidi, alla ricostituzione del collagene del tessuto connettivo e a contrastare malattie circolatorie. Famose anche le proprietà anti-anemiche di questo frutto, che come gli altri agrumi contribuisce all’assorbimento del ferro. Le arance sono inoltre depurative, drenanti ed antiinfiammatorie.
La classica spremuta di arance, ottenuta con la spremitura di due frutti, soddisfa il fabbisogno giornaliero di vitamina C e oltre ad essere un’ottima bevanda dissetante è anche ipocalorica: 33 cal per 100 ml di bevanda!

…e cioccolato

Si ottiene dalla parte più grassa dei semi di cacao – burro di cacao- miscelata con polvere di semi della stessa pianta, zucchero e atri ingredienti a piacere.
Il cacao non era conosciuto in Europa prima della scoperta dell’America. L’importazione in Europa di questo preziosissimo seme, che ha trovato un larghissimo uso nella pasticceria mondiale, si deve a Hernando Cortez che nel 1528 portò presso la corte spagnola dei semi di cacao, dopo averne assaggiato la bevanda offerta dal governatore azteco del Messico. Nel corso dei secoli, molte furono le variazioni apportate alla ricetta originale di questa bevanda amara e speziata e sembra che i primi ad aggiungervi zucchero e vaniglia furono i monaci degli ordini monastici spagnoli, già esperti in erboristeria ed infusi. Perché il cioccolato varchi i confini della Spagna bisogna, però, aspettare la metà del seicento. Questo si diffuse in tutta Europa, in particolare in Inghilterra e Olanda, ma continuò ad essere consumato in forma liquida. Il primo vero e proprio cioccolatino fu inventato a Torino da Doret ma la messa a punto di un sistema per trattare i semi di cacao ed estrarne la parta amara avvenne in Olanda ad opera di Conrad van Houten. Di lì in poi la produzione delle tavolette di cioccolato con l’aggiunta di latte, mandorle , nocciole ed altri ingredienti conobbe una fortuna enorme fino a far diventare questo alimento un prelibatezza che non manca soprattutto sotto le festività.
Sin dall’antichità gli indios chiamavano il cacao “dono degli dei” che serviva ad alleviare le fatiche del lavoro. Numerosi studi recenti hanno confermato le sue proprietà benefiche: le proprietà negative che erroneamente gli si attribuiscono sono da ricercare negli ingredienti aggiunti per renderlo più dolce e gustoso (burro, zucchero). Il cioccolato a latte contiene grassi saturi e zucchero che invece di proteggere da patologie, che il cacao in sé combatterebbe, le favoriscono. Per questo è da evitare, e per sfruttare al massimo le proprietà “terapeutiche” del cioccolato, bisogna consumarlo fondente (almeno al 70 %). Oltre che un’antifatica e un energizzante il cioccolato con i suoi flavonoidi svolge importanti funzioni antiossidanti combattendo i radicali liberi e quindi proteggendo da malattie neuro-degenerative, tumori, disfunzioni cerebrali e malattie cardiovascolari. Inoltre, questo goloso alimento riduce il rischio di ictus e infarto e ha una notevole azione positiva sull’umore svolgendo la funzione di un vero e proprio antidepressivo naturale. In Germania, uno studio condotto su 20.000 partecipanti ha dimostrato che coloro che consumavano una dose giornaliera di 7,5 g di cioccolato fondente hanno potuto giovare dei suoi effetti positivi, soprattutto sul cuore.
Mangiali insieme così…
Vi propongo una ricetta per poter gustare insieme questi due preziosi “doni” della natura in accostamento già noto ma in una nuova ricetta. Se qualcuno di voi ha già provato le famose arance candite ricoperte di cioccolato fondente, capisce quanto questi due sapori fusi insieme sprigionino un gusto goloso e raffinato.

CROSTATINE CIOCCOLATO FONDENTE E ARANCE CARAMELLATE

Ingredienti per 12 crostatine ca:

– pasta frolla*
– 200 g di cioccolato fondente
– 200 g di panna fresca liquida
– 2 arance
– 60 g zucchero di canna
– cannella
Preparate la pasta frolla. Scaldate il forno a 180° .
Dopo aver unto gli stampini per crostatine (con bordo) stendetevi la pasta e infornatela per 20/30 minuti. Sfornate le crostatine lasciandole negli stampini fino a quando non si saranno raffreddate.
Nel frattempo portate ad ebollizione la panna e scioglietevi il cioccolato fondente fatto a pezzettini. Caramellate gli spicchi di arance pelate a vivo in una casseruola antiaderente con 30 ml di acqua nella quale avrete fatto sciogliere lo zucchero di canna e un pizzico di cannella. Rovesciate le crostatine e versatevi la crema di cioccolato. Lasciate riposare per mezz’ora.
Decorate con le arance caramellate.

*per la pasta frolla ogni famiglia ha una ricetta che si porta dietro da generazioni, e varia in base al grado di friabilità della pasta che si vuole ottenere. Un noto metodo per una buona riuscita della pasta frolla è lasciarla riposare in frigorifero per 20 minuti avvolta in una pellicola prima di stenderla.

 

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