Bombe d’acqua sulla Capitale: Roma martoriata dal maltempo

Mai come negli ultimi giorni è il caso di dire che ‘piove sul bagnato’. Il traffico del weekend capitolino, anzichè esser rallentato dagli esodi di accaldati cittadini dalla città al litorale romano, è finito in tilt a causa delle violente e allarmanti tempeste estive. Nubifragi in piena regola hanno, tra le altre cose, interrotto le corse della metropolitana, provocato disagi ai pellegrini in visita al santuario del Divino Amore, dove l’acqua, che ha raggiunto i 30 centimetri, ha allagato l’ingresso principale in via Ardeatina.

Quarantotto ore da incubo per Roma, in cui gli interventi complessivi dei vigili del fuoco sfiorano quota 400. E’un elenco infinito, quasi un bollettino di guerra, quello di frane, allagamenti e smottamenti causati a Roma dalle cosidette bombe d’acqua. Sono tante le macchine danneggiate in seguito alla caduta di alberi in strada; centinaia gli automobilisti bloccati, sul Grande Raccordo Anulare, nei pressi dell’uscita Gregna Sant’Andrea, dove un’enorme pozza d’acqua impedisce il transito dei veicoli… nel Far West, i cowboys avrebbero abbandonato i cavalli e guadato il torrente a nuoto. Ai giorni nostri, ci son volute tre ore e l’intervento della Polizia Stradale per liberare la corsia di soccorso e far scorrere il traffico contromano, verso l’uscita Appia-San Giovanni. Soltanto un temerario fuoristrada, tra l’invidia e l’ammirazione delle vittime dell’ingorgo, ha avuto l’ardire di attraversare incolume l’insidiosa piscina.

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Il Codacons, mettendo sotto accusa l’Anas,ha lanciato un’azione collettiva in favore degli automobilisti rimasti bloccati, in modo che possano tutelare i propri diritti: “Con un modulo (scaricabile su www.codacons.it) gli automobilisti possono costituirsi parte offesa in procura e chiedere un risarcimento pari a 2.000 euro per i disagi patiti”.  Sulla A12 Roma-Civitavecchia è stata disposta la chiusura del tratto verso Civitavecchia, tra il bivio per la Roma-Fiumicino e Fregene. Gli imprevisti, tuttavia, non si sono ripercossi soltanto sui trasporti stradali, ma anche ‘in aria’: ben cinque voli Ryanair in arrivo a Ciampino sono stati dirottati ‘per bassa visibilità nello scalo’ negli aeroporti di Fiumicino e Pescara. Un secondo e non meno disastroso nubifragio, scoppiato nella notte di domenica, è stato la ragione della necessaria chiusura, l’indomani, della linea A della metropolitana per tre ore nei tratti Arco di Travertino-Anagnina, e viceversa, e fino a sera nel tratto Cornelia-Battistini. La stazione Pietralata, della linea B, in direzione Rebibbia, è rimasta chiusa per tutta la mattina di lunedì. Scandalosa, a tal proposito, la vicenda di un disabile, Alessandro Crescenzi, costretto a rimanere in stazione per ben 4 ore a causa di un guasto alla pedana per la carrozzella. Senza contare la considerevole quantità di linee di bus deviate, rallentate o mai pervenute.

Spettacolo decisamente insolito, per non dire ai confini della realtà, quello offerto, ancora nella giornata di lunedì, dall’ingresso della stazione Anagnina, che qualche buontempone non esita a immortalare con il suo smartphone definendolo ‘il parco acquatico più famoso di Roma’ e chiosando con un amaro ‘Saluti da Venezia’! Una voragine tra viale Spartaco e via Marco Valerio Corvo ha provocato la chiusura al traffico in zona Tuscolana; un’altra il restringimento di carreggiata in via Monte del Marmo. Quasi impraticabili viale Trastevere, la Circonvallazione Gianicolense e piazzale Dunant. Persino il Colosseo è stato teatro della caduta di un grosso tronco e nemmeno i Fori Imperiali sono scampati alla furia dell’inondazione. Spiacevole anche la situazione all’Ospedale San Camillo, dove sono state segnalate infiltrazioni d’acqua nel reparto rianimazione.

La Protezione Civile è intervenuta, con squadre proprie e associazione, per effettuare ‘numerosi interventi in tutta la città per disostruire tombini e caditoie, far defluire allagamenti stradali, rimuovere frane, tronchi d’albero e rami divelti e favorire le condizioni per il ripristino della normale viabilità’. La Polizia Locale ha monitorato costantemente la situazione, intervenendo per rimuovere i rami caduti dagli alberi e tamponare gli allagamenti. Per quanto riguarda il Sindaco di Roma Ignazio Marino, queste le dichiarazioni che si leggevano qualche ora fa in una nota del Campidoglio: “Circa trenta interventi di messa in sicurezza di alberi si sono resi necessari, in particolare nel III Municipio e in parte del II […]. Una ventina gli allagamenti su cui si sta intervenendo […]. Già concluso l’intervento di disostruzione con canal jet a via Panama, mentre sono in corso le operazioni per liberare tombini in viale Regina Margherita e in via Casal Selce. La situazione è sotto monitoraggio costante“. La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un’indagine, condotta dal Procuratore Aggiunto Roberto Cucchiari, sugli effetti che il maltempo ha provocato nella Capitale; eventuali ipotesi di reato saranno fatte dopo gli accertamenti disposti per stabilire se sia opportuno o meno parlare di disastro colposo. Una decisione necessaria dopo le denunce del Codacons e delle associazioni dei consumatori, indignati perchè la tempesta estiva che ha martoriato Roma e provincia era stata segnalata con anticipo.

Ma i Romani, si sa, hanno un vero talento nel prendere i momenti difficili con filosofia… o con scanzonata ironia. Su Twitter si sdrammatizza e non si fanno attendere hashtag sul genere #NuovaAtlantide; c’è poi chi condivide la loncandina di Zoomarine e chi cinguetta veri e propri slogan da stadio: “Il delirio non è al Maracanà, ma sulla metro A”! Dal canto nostro, non possiamo che sperare che la furia degli elementi abbia dato sfogo alla sua ira e intenda finalmente placarsi per lasciar spazio alla sospirata estate. Ma… cosa si intravede in lontananza? E’… un’arca?

TWITTER@Chiara_Carna

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