Spurs dominanti, anello ad un passo
San Antonio vince nettamente le gare a Miami, sale 3 a 1, nella notte tra domenica e lunedì avrà l’opportunità di chiudere e di riportare a casa il titolo a sette anni di distanza dall’ultimo successo. Splende la stella di Leonard, ma stiamo soprattutto osservando una squadra che sta battendo dei campioni. Fisher allenerà New York, Sterling non molla i Clippers.
“Hanno giocato alla grande e francamente penso che nessuno di noi si aspettasse questo tipo di prestazione”. Eric Spoelstra ha riassunto onestamente la partita di stanotte, ma queste parole possono valere anche per quanto abbiamo visto martedì. San Antonio ha ottenuto due larghe vittorie in trasferta ed ora potrà tentare di conquistare il titolo davanti ai propri tifosi. Gli Heat dal canto loro tornano a perdere due gare di playoffs consecutive: non accadeva dalle finali ad Est con Boston nel 2012.
Sono state due magnifiche esibizioni di basket, specie a livello offensivo, ma è stato un peccato aver perso in entrambe le occasioni il dono dell’incertezza. Non è ancora finita, ma nel confronto tra delle splendenti individualità ed un gruppo completo sta prevalendo quest’ultimo.
Iniziamo col raccontare gara3, perchè anche chi ha visto tante partite fatica a ricordare una squadra capace di tirare in una maniera tanto simile alla perfezione, in un contesto di tale importanza. Gli Spurs si sono presentati a Miami con un primo quarto irreale, 41 punti, frutto di un irripetibile 86% dal campo. Criticato per la difesa su LeBron nelle gare in Texas, Kawhi Leonard ha spiegato le ali, firmando 29 punti, 10/13 al tiro. Ad un certo punto San Antonio ha proprio smesso di sbagliare, quasi 11′ senza fallire una conclusione. La palla circolava veloce da Parker a Diaw, da Green a Splitter, da Ginobili a Duncan fino a Leonard e Miami dava la sensazione di non capirci nulla. Bosh è stato poco servito dai compagni, pesano su James le sette palle perse.
Alla pausa gli Spurs stavano 71 a 50, poi è arrivato il calo e gli Heat, guidati da un buon Wade, sono riusciti a riportarsi fino al -7 sul 74-81, ma è lì che sono giunti gli unici punti della serata di Belinelli, una tripla che ha tenuto gli avversari a distanza e permesso ai suoi di affrontare senza patemi l’ultima frazione, conclusa 111 a 92. {ads1}
Ancora più scontato l’andamento di stanotte: Miami ha messo il primo canestro, poi San Antonio ha infilato un parziale di 13 a 2 e da lì ha gestito, mantenendo un vantaggio di almeno 9 lunghezze nel primo tempo, sempre in doppia cifra alla ripresa fino al 107-86 della sirena. 20 punti e 14 rimbalzi per Leonard, perfetto anche in difesa su LeBron nel primo tempo, tripla doppia sfiorata da Diaw, Parker migliorato rispetto a due giorni fa. Ha sorpreso Mills, 14 punti dalla panchina, la sua prova ha tolto spazio a Belinelli, in campo per meno di 4′.
Duncan non ha inciso come altre volte, tuttavia in un colpo ha cancellato due record dello Showtime nei playoffs: quello di Magic per le doppie doppie e quello di Jabbar per i minuti giocati.
Ancora una volta ha pesato l’inadeguatezza di Chalmers come play, a vederlo ci si domanda come abbia fatto Miami a conquistare due titoli di fila. Gli Heat hanno tirato col 35%, Wade e Bosh davvero imprecisi, James ne ha messi 28, di cui però 19 nel terzo quarto, a buoi scappati. Heat ubriacati dalla precisione nei passaggi degli Spurs e chiamati a risalire da 1 a 3, impresa mai riuscita nella storia.
Dimostrando coerenza, vorrebbero proseguire ad assemblare campioni, anziché infoltire la rosa di giocatori utili: stanno infatti tentando di accaparrarsi Carmelo Anthony.
Donald Sterling rilancia la propria battaglia alla lega ed avrebbe incaricato quattro investigatori privati di indagare sugli altri proprietari e sul Commissioner. Adam Silver si proclama tranquillo circa l’esito della cessione a Ballmer, forte del suo accordo con Shelly Sterling.
Derek Fisher è ufficialmente il nuovo allenatore di New York