Una Corona per tanti

Immaginate uno Stato nel quale i due partiti principali – di centro sinistra e di centro destra – siano d’accordo su un cambio della Costituzione e su riforme di primaria importanza per l’esistenza dello Stato stesso.

Immaginate poi un manipolo di partiti e movimenti di opposizione, minoranza all’interno del Parlamento, che chiedono di cambiare le carte in tavola e che si schierano contro il “duopolio” al potere. Verrà da pensare all’Italia ma la storia spagnola è assai diversa: parte infatti da una lettera di dimissioni, parole, termini e fatti a noi oltremodo sconosciuti.

 

Ci siamo già occupati del caso dell’abdicazione di Juan Carlos dal trono di Spagna e, per ovvie ragioni, la notizia ha ben sconvolto gli ambiti politici internazionali. Tuttavia, se nei quotidiani nazionali gli aggiornamenti sono ormai scomparsi, nei maggiori giornali iberici il tutto continua a campeggiare come il più importante degli avvenimenti: sempre in alto, sempre nelle prime pagine. Se la successione sembrava infatti un mero atto ordinario, così non sarà: secondo la Costituzione spagnola non è infatti prevista una eredità diretta ed è di questo che si deve occupare il Parlamento di Madrid. 
È così che PP e PSOE, popolari e socialisti, si sono ritrovati con l’impellente necessità di realizzare una legge che formalizzi il passaggio della Corona al primogenito, proseguendo la tradizione che prevede che sul trono possa sedere solo un uomo: Felipe, attualmente Principe delle Asturie, nonostante sia terzogenito dopo le sorelle Elena e Cristina, è così il designato erede. Le due forze principali si sono già trovate d’accordo sul voto, scatenando la reazione di Izquierda Plural, la sinistra radicale iberica, del gruppo Podemos (nato dagli Indignados di Puerta del Sol e reduce da un buon risultato alle recenti elezioni europee) e degli indipendentisti catalani. E se una gran fetta di popolazione – per lo più giovane – continua a chiedere il referendum per poter scegliere se continuare con la Monarchia Parlamentare o passare a una moderna Repubblica, i guai per i reali spagnoli paiono non finire qui.

C’è infatti un altro pretendente al trono spagnolo: si chiama Albert Solà, è un cameriere di 56 anni (Felipe ne ha 46, ndr), e da tempo chiede il test del Dna per poter dimostrare di essere figlio del Re. Se così fosse, per età diventerebbe primogenito e potrebbe seriamente aspirare al titolo reale. Juan Carlos ha sempre avuto fama di gran donnaiolo e l’opzione non è esclusa, anche per un altro caso simile: la massaggiatrice belga Ingrid Sartiau “rivendica” la medesima paternità, e, da ciò che riferisce il Daily Mail, un test tra i due è già stato svolto, dando come risultato il 91% delle possibilità che ci sia rapporto di fratellanza.
Mancano pochi giorni al varo della legge costituzionale che sancisce il definitivo passaggio di consegne monarchiche (18 giugno, ndr), eppure la Corona pare non aver mai brillato così poco.

 

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