NBA Finals: LeBron pareggia la serie
Dopo il caldo ed i crampi dell’esordio, James recita da assoluto protagonista consentendo a Miami di recuperare il vantaggio del fattore campo. Decisiva una tripla di Bosh nel finale. San Antonio si era portata avanti con un ultimo quarto perfetto nel primo incontro, ma stanotte è stata tradita dai big. Si riprende a South Beach nella notte italiana fra martedì e mercoledì.
Stavolta l’impianto dell’aria condizionata dell’AT&T Center ha funzionato perfettamente e d’altronde bastava osservare LeBron per accorgersene. Ha riposato due giorni dopo i crampi di giovedì e stanotte ne ha messi 35 con 10 rimbalzi consentendo ai suoi Heat di mantenere intatte le speranze di confermare un anello che ad un certo punto sembrava potesse scivolare via dalle loro dita.
San Antonio era partita alla grande, trascinata da Duncan, mentre le stelle di Miami parevano in difficoltà. Gli Spurs erano saliti sul 30-19 ad inizio secondo quarto, allorchè era iniziata la recita del Prescelto, che gestito da Spoelstra per non rischiare ricadute è passato dai due punti della prima frazione ad un 13 su 18 in quelle successive, infilando anche tre triple su tre, facendo impazzire Leonard e chiunque tentasse di marcarlo. Le due squadre giungevano all’intervallo appaiate a quota 43, con la sensazione che gli Heat dovessero ancora esprimere il meglio del proprio potenziale. La panchina di Miami rendeva meno, come d’abitudine, rispetto a quella texana, buona prestazione di Rashard Lewis mentre Wade continuava a latitare.
Alla metà del terzo quarto LeBron ha vissuto 51″ di furore, mettendo otto punti consecutivi che hanno riportato avanti i suoi. Nell’ultima frazione gli Spurs hanno faticato maledettamente a far circolare la palla, come sottolineerà Popovich in conferenza. Duncan e Parker sono riusciti a prendersi solo tre tiri in tutto, mettendone uno. La gomitata di Chalmers al francese, punita col fragrant foul avrebbe potuto costituire un momento di svolta: lo è stato ma a favore dei detentori, visto che prima Parker e poi Duncan hanno prodotto altrettanti 0/2 dalla lunetta, per poi vedere James partire dall’altro lato del campo ed infilare da fuori.
San Antonio comunque avanti 93-92 a -1’18”, quando LeBron pescava Bosh dall’angolo per una tripla che si sarebbe rivelata decisiva. Successivamente è stato Ginobili a tradire, prima un passaggio sbagliato, poi una conclusione sul ferro prima di mettere quella inutile a fil di sirena, visto che Wade aveva provveduto al canestro del 98-93. {ads1} Miami allunga a 13 la sua striscia di vittorie consecutive ottenute ai playoffs dopo aver incassato una sconfitta: non ne sbagliano mai due di fila. A proposito di record, Duncan ha raggiunto Magic Johnson a 157 doppie doppie nella post season.
Belinelli ha avuto molto spazio, 22′ in campo grazie ai problemi di falli di Green, ricavando però solo tre punti con 1/4 dall’arco, mentre all’esordio aveva saputo essere assai più efficace.
Green era stato determinante in gara1 mettendo 11 punti, fra cui tre triple, negli ultimi 5 concitati minuti, con il caldo soffocante e LeBron costretto alla panchina per i citati crampi. Così gli Spurs avevano rimontato uno svantaggio di -7 nel quarto decisivo finendo col prevalere nettamente.
Martedì e giovedì si andrà in Florida, vedremo se l’American Airlines Arena saprà sparigliare l’equilibro emerso da queste prime due gare.
La lega ha nominato i primi tre quintetti della stagione, presenti nel migliore James, Durant, Paul, Harden e Noah, nel secondo Parker, Griffin, Love, Howard e Curry, nel terzo Dragic, Lillard, George, Aldridge e Jefferson.
Sterling pare essersi convinto a cedere a Ballmer i Clippers, ma non ha ancora firmato. Cleveland potrebbe ingaggiare come allenatore David Blatt, vincitore con Maccabi dell’ultima Eurolega.