Calcioscommesse, tolti 2 punti al Napoli
Si fa dura la corsa verso lo scudetto per il Napoli di De Laurentiis. Oltre alle difficoltà sul campo ora il presidente cineasta si trova costretto a dover fronteggiare anche un duro stop inflitto dalla Commissione Disciplinare. Due punti di penalizzazione in classifica, 70 mila euro di ammenda e una pioggia di squalifiche: tre anni e tre mesi per l’ex portiere Giannello e sei mesi rispettivamente per Grava e per il capitano Paolo Cannavaro.
Queste le sanzioni inflitte per la tentata combine di Sampdoria-Napoli, ultima partita del campionato 2009/2010, poi finita 1-0 per i blucerchiati. Gianello avrebbe tentato infatti di manipolare la gara, coinvolgendo anche Grava e Cannavaro, che secondo la ricostruzione degli inquirenti rifiutarono le proposte del compagno, ma allo stesso tempo non denunciarono il fatto. Così per loro è arrivata la squalifica per omessa denuncia. Nel caso della società, invece, è stata riscontrata la responsabilità oggettiva.
I legali di Cannavaro hanno già annunciato il ricorso, contestando soprattutto l’attendibilità della deposizione di Gianello su cui si basa l’accusa. Ma a parte le squalifiche, ciò che proprio non va giù ai dirigenti partenopei è la sanzione comminata dai giudici al club, stabilita anche in base al principio della par condicio. «Per garantire una uniformità di giudizio e una situazione di par condicio fra squadre partecipanti allo stesso campionato attualmente in corso – ha spiegato la Commissione Nazionale Disciplinare della Figc – appare corretta l’applicazione della sanzione di 2 punti di penalizzazione per il Napoli». Per le stesse motivazioni, infatti, avevano subito sanzioni anche Siena (6 punti) Atalanta (4) Sampdoria (1) e Torino (1).
Ma per il Napoli quei due punti di penalizzazione da scontare nel campionato in corso pesano come macigni. E secondo i vertici azzurri rappresentano anche un danno eccessivo, in quanto si riferiscono a vicende accadute più di due anni fa, per di più orchestrate da un tesserato che «in quella stagione non giocò neanche un minuto». Pronto il ricorso alla Corte di Giustizia Federale? Attraverso l’avvocato Mattia Grassani il club partenopeo fa sapere la propria intenzione di chiedere almeno un risarcimento per il danno subito: «Il Napoli ha subito danni patrimoniali, d’immagine e anche tecnico-sportivi e sono tutte ragioni di risarcimento che potranno essere prese in considerazione una volta esauriti i gradi di giustizia». Queste le parole di Grassani, che poi ruggisce: «È una sentenza ingiusta e assolutamente inadeguata ai tempi rispetto all’istituto della responsabilità oggettiva». Intanto la classifica di serie A cambia, e vede i partenopei precipitare al quinto posto, a quota 31 punti, dietro Juve, Inter, Lazio e Fiorentina.