Matrimoni gay, i partigiani di Roma e Parigi

In Francia li chiamano partigiani del matrimonio omosessuale, in Italia li hanno denominati piccolo gruppo di manifestanti  tra i fedeli. A Parigi fanno notizia perché sono all’incirca centomila che si muovono a gran voce da piazza della Bastiglia e si espandono a macchia d’olio, come fanno da sempre i francesi quando qualcosa non gli va giù.

A Roma sembrano più anonimi, questione di storia, di numeri, di Chiesa. E’ più forte di noi, non abbiamo il sangue barbaro che scorre nelle vene, siamo figli di un altro modo di stare al mondo, non abbiamo conosciuto la Rivoluzione. La scorsa domenica l’evento è stato parigino, la grande manifestazione per l’uguaglianza si è svolta lì, in uno spettacolo di travestimenti e giochi di colore a rivendicare al governo una giustizia che ha urgenza di essere riconosciuta, perché il Paese non può dimostrarsi retrogrado, non quel Paese.

Ore 14,30: piazza della Bastiglia diviene l’Appuntamento. La comunità omosessuale insieme alle famiglie e ai loro bambini, insieme ai politici e a tutti coloro che sentono qualcosa che profuma di libertà si riuniscono in un solo grande coro che confluisce nell’ Uguaglianza e in quel principio fondamentale per la libertà, la scelta. E c’è una richiesta chiara al mondo politico, alla dirigenza tutta che agli occhi del Paese si manifesta incerta, indecisa, con la mano tremolante quando si tratta di avanzare verso una società più giusta. Via verso l’Hotel de Ville, uomini, donne, bambini sventolano bandiere arcobaleno per rispondere a quel 17 novembre scorso, giorno in cui centomila persone si mobilitarono per esprimere il loro dissenso verso la proposta del governo socialista di introdurre il matrimonio e l’adozione per le coppie gay. Un invito pressante dunque a indurre la maggioranza a mantenere le promesse fatte, a fronte di tutte quelle aspettative che attendono di essere accolte. Non lontanissimo dalla capitale transalpina, a circa mille chilometri di distanza nei pressi di quella che i francesi chiamano piazza Saint Pierre, una quindicina di difensori dei diritti omosessuali manifestavano durante l’omelia del Papa, in risposta alle dichiarazioni fatte contro i matrimoni gay, come minaccia all’istituzione. Impossibilitati di introdursi nella piazza, hanno sfoderato slogan a forma di cuore con i loro diritti.

Intanto in un messaggio d’anticipazione alla prossima Giornata mondiale della Pace, lo scorso venerdì Benedetto XVI aveva rimarcato la posizione della Chiesa nei riguardi della naturale struttura della famiglia, come concetto fondamentale d’unione tra uomo e donna, senza la quale si avrebbe una società disorientata.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *