I call center in protesta: prevista manifestazione a Roma
Forse è solo l’ultimo baluardo di una lunga e dignitosa tradizione destinata ormai a scomparire: i lavoratori dei call center manifesteranno mercoledì 4 giugno per chiedere migliori condizioni di lavoro (che equivalgono anche a migliori tutele settoriali) e retribuzioni in linea con le altre professioni.
Peccato che il settore è ormai avviato verso una lenta e apparentemente inesorabile estinzione.
Non solo per i ripetuti tagli che lo hanno colpito negli ultimi mesi, ma anche per la facilità con cui è possibile alle grandi aziende di ricollocare altrove i propri uffici di promozione e assitenza a mezzo telefonico.
Se in Gran Bretagna e in molti paesi dell’UE la scelta di impiantare servizi di call center al di fuori dei confini nazionali (Romania, India, Polonia, Egitto…) è infatti una prassi ormai consolidata e digerita, in Italia stenta ancora a farsi spazio la rassegnazione ad un futuro “esternalizzato” del settore. C’è chi lo chiama effetto collaterale della globalizzazione e chi invece declino di una professione che non è mai riuscita a conquistare una consistenza dignitaria pari ad altri impieghi. Non è forse tutto così squallidamente buio come ci dipinge il cinico Virzì nel suo Tutta la vita davanti, ma la considerazione degli operatori di call center come burattini da spremere e ridurre ad automi dal limitati stipendi e diritti ha potuto trarre linfa da storie vere di umiliazione professionale, a volte molto diverse tra loro, ma con la stesso amaro disegno in controluce.
{ads1}
Per questo sciopereranno nella giornata odierna i lavoratori di call center (un settore che conta circa 80.000 impiegati), per portare le loro vite di precari cronici in strada, per sovvertire la percezione comune di professione di ripiego per casalinghe in cerca di svago e neo-laureati in crisi di vocazione. “Nei call center lavora una generazione che quando è entrata, circa 10 anni fa, era appena laureata o giovanissima” racconta Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil – “Adesso si tratta di persone di 35-40 anni, spesso sposate e con famiglia, per le quali il lavoro nel call center da lavoretto è diventato negli anni un lavoro vero e, spesso, l’unica fonte di sostentamento”.
Il corteo partirà alle 9.30 da piazza della Repubblica, attraversando Via delle Terme di Diocleziano, Via Giovanni Amendola, via Cavour, Largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia e via Cesare Battisti, per concludersi in Piazza Santi Apostoli intorno alle ore 13.
Possibili deviazioni delle seguenti linee di trasporto urbano: 5, 14, 16, 30, 40, 44, 46, 53, 60, 61, 62, 63, 64, 70, 71, 75, 80, 80B, 81, 82, 83, 85, 87, 105, 117, 160, 170, 271, 360, 492, 571, 590, 628, 649, 714, 715, 716, 780, 781, 810, 910, 916 e H.
TWITTER: @gianluigi_c