2 giugno, Festa della Repubblica Italiana
Il 2 giugno si è celebrata la Festa della Repubblica Italiana, a ricordo della nascita della Repubblica. Il 2 giugno del 1946, infatti, gli italiani, e per la prima volta le italiane, furono chiamati a un referendum istituzionale per decidere quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo. Vinse la Repubblica, con il 52% dei voti.
Quello stesso giorno il popolo italiano elesse anche un’Assemblea Costituente, che aveva il compito di scrivere la nuova Costituzione. Si affermarono dunque tre partiti: la Democrazia Cristiana, con il 35% dei voti, il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano. Nel dicembre del 1947 si terminò di scrivere la Costituzione Italiana, che entrò in vigore il primo gennaio 1948, e fece dell’Italia una Repubblica Parlamentare. La massima carica dello Stato era dunque il Presidente della Repubblica, eletto per via parlamentare della durata di sette anni, e avente compiti rappresentativi, come quello dell’unità del territorio e capo dell’esercito. Il potere legislativo venne affidato a un parlamento bicamerale suddiviso in Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, della durata di cinque anni. Fatto molto importante, a seguito di anni tragici, la Costituzione vietava, nei suoi scritti, la ricostituzione del disciolto Partito Nazionale Fascista.
Travagliata era la questione del Sud Tirolo, che venne assegnato all’Italia, nonostante una grande parte di popolazione fosse di lingua tedesca. Nel settembre 1946 Alcide De Gasperi, Presidente del Consiglio e ministro degli esteri, si mise d’accordo con il collega austriaco Karl Gruber: il Trentino-Alto Adige divenne una regione a statuto speciale, dotata di ampie autonomie e dove venne ufficializzata la lingua tedesca, affianco all’italiano.
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In questo giorno, in tutto il mondo, le ambasciate italiane festeggiano in grande stile invitando i Capi del Paese ospitante. Arrivano poi al Presidente della Repubblica Italiana gli auguri degli altri Capi di Stato. A Roma, il cerimoniale ufficiale della giornata prevede una serie di gesti e usanze che sono diventate tradizione. Si inizia con la deposizione di una corona di alloro, da parte del Presidente della Repubblica, in omaggio del Milite Ignoto, all’Altare della Patria e si continua con una parata delle forze militari, lungo i Fori Imperiali. Oltre all’esercito italiano, partecipano anche la Polizia, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa Italiana e alcuni corpi della Polizia Municipale di Roma. Anche ieri, dunque, si sono compiuti tutti i riti che caratterizzano questa giornata. Erano presenti alla cerimonia, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano; i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini; il premier, Matteo Renzi; il ministro della difesa, Roberta Pinotti e il sindaco, Ignazio Marino. Dalle 10, durante la grande sfilata delle forze armate, hanno solcato il cielo le frecce tricolore, un altro simbolo di questa giornata. Inoltre, i musei civici sono rimasti aperti al pubblico: la Centrale Montemartini, l’Ara Pacis e le gallerie di Villa Torlonia. Visite anche a Palazzo Madama e Palazzo Giustiniani con l’iniziativa “Cittadini in Senato” in cui il presidente Grasso ha guidato i cittadini all’interno delle varie sale. Molto importante il video-messaggio del Capo dello Stato, in occasione di questa festa: “Buon 2 giugno a tutti gli italiani. Celebriamo questo 2 giugno con animo più fiducioso. Perché si è fatta strada la necessità di forti cambiamenti in campi fondamentali. Perché l’Italia può parlare a voce alta in Europa e contribuire a cambiarne istituzioni e politiche. E perché si sono moltiplicate specie tra i giovani le manifestazioni di volontà costruttiva e di spirito di iniziativa”. Speriamo dunque che questa Festa venga sempre celebrata da tutti, in maniera corretta, perché fa parte di noi e della nostra storia e ha posto fine ad anni difficili per il Paese. Speriamo che l’Italia si possa avviare al cambiamento tanto sperato e che le parole della Costituzione, che allora vennero scritte con forza e ottimismo, possano ritrovare, in ognuno di noi, terreno fertile su cui coltivare.
Fonte: La Repubblica, Rai Giornaleradio, festadellarepubblica.it