Il Romaeuropa Festival 2014 è Linfa Vitale

Teatro, danza, nuovo circo, musica e Digital Life. Roma torna a respirare a pieni polmoni le suggestioni dell’arte contemporanea nella 29esima edizione del festival internazionale presieduto da Monique Veaute. Il programma è stato presentato mercoledì nell’Opificio Romaeuropa.

La consueta trasversalità della rassegna coinvolge quest’anno 378 artisti provenienti da 19 paesi, per uno sguardo multidisciplinare sul futuro che trasforma l’autunno della capitale in un grande laboratorio di creatività. Cinquantadue i titoli, 5 prime assolute e 20 prime italiane. Quindici location, tra cui sono da segnalare le new entries Brancaccio e Teatro dell’Orologio, e il grande assente Palladium, sfilato alla fondazione dal comune ad inizio stagione, scommetteranno su diecimila posti in più rispetto al passato, in risposta al tutto esaurito della scorsa edizione. Tra le novità di quest’anno la collaborazione con il Teatro La Pergola di Firenze che ospiterà il re-staging dello storico Ubu and the truth commision di William Kentridge. La Linfa Vitale, come da sottotitolo del festival, animerà la città dal 24 settembre al 30 novembre, non senza momentanee incertezze sulle coperture. Monique Veaute, che rumors vorrebbero futuro assessore alla cultura dopo le dimissioni di Flavia Barca, si è detta fiduciosa. Lidia Ravera, Assessore alla Cultura della regione Lazio, e Michela Di Biase, Presidente Commissione Cultura di Roma Capitale, hanno assicurato in conferenza stampa il massimo impegno affinchè il festival diventi dal prossimo anno un ente partecipato di entrambe le istituzioni.

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Particolarmente ricco quest’anno il programma musicale. Un focus sul repertorio barocco sarà inaugurato dal doppio omaggio a Letizia Renzini con Ninfa in Lamento ed Il Ballo delle Ingrate, passando per con L’ Anatra a Sal di Ronchetti, Cavazzoni, Ememble Ready Made, fino alla rilettura filologica del King Arthur di Motus. Tornano “a casa” Le luci della centrale elettrica, che proprio dal romaeropa iniziarono anni fa. E ancora Ben Frost, Giacino Scelsi e Fabrizio Ottaviucci, e gli Irreplessibles. L’apertura è affidata ai coreografi-ballerini Akram khan e Israel Galvan, per la prima volta insieme in Torobaka, una combinazione di flamenco e kathak. Romaeuropa è terra di sperimentazioni, contaminazioni disciplinari e stilistiche che spaziano nell’ ambito teatrale, in un proficuo dialogo tra passato e presente. Se l’Amleto di Baracco e Darling di Ricci e Forte rivisiteranno in chiave contemporanea i capolavori classici di Shakespeare ed Eschilo, tra scenografie multimediali e i Lez Zeppelin, la coreografa africana Dada Masilo, tra le protagoniste della sezione Afropolitan, aggiungerà alla sua Carmen la malia del flamenco. Prima volta al Romaeuropa per il Leone d’argento Angelica Liddell con Tandy, mentre tra i grandi ritorni ci saranno Giorgio Barberio Corsetti che dirigerà Claudio Santamaria nel dramma tedesco Gospodin, e la fedelissima Emma Dante con la sua Operetta Burlesca .Nello spazio dedicato alla danza contemporanea spiccano la potenza cinematografica di Hofesh Shchter in Sun e la spiritualità di Virglio Sieni in prima assoluta con La Dolce Vita. La Rassegna DNA, curata da Anna Lea Antonini, sarà ancora una volta spazio di ricognizione tra le proposte emergenti nella danza internazionale, e un’occasione di integrazione per i giovani talenti nostrani. Particolarmente insolito per il panorama culturale capitolino sarà Acrobates di Ricordel e Meyrou, un tuffo nel mondo circo contemporaneo come spazio narrativo di magia e sensibilità. Infine Play, l’appuntamento di quest’anno con Digital Life, il fulcro tecnologico del festival. Dieci installazioni sonore tradurranno in arte il suono, coinvolgendo i visitatori in un esperienza ludica e formativa allo stesso tempo, tra tecnologia ed arte povera.

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