Ich liebe techno: Chris Liebing dà il meglio di sè
È la settimana del grande freddo nella capitale: e come il gelido vento che viene dal nord, così dalla città di Francoforte arriva il dj e producer Chris Liebing, uno dei maggiori punti di riferimento della musica techno/elettronica dell’ultimo decennio.
Giovedì 6 dicembre, via Libetta, Goa: è mezzanotte e fuori, nonostante il clima poco clemente, la folla è numerosa, la fila lunga e compatta; nel locale Giancarlino, dj resident del Goa, fa gli onori di casa iniziando a scaldare la pista, con sonorità minimali ma potenti che, con il passare del tempo, si fanno sempre più intense e martellanti. All’una la pista è piena, il passo si fa accelerato, segno che il momento che tutti stanno aspettando è ormai imminente. All’ una e trenta Chris Liebing inizia a sistemare dietro la consolle la sua personale strumentazione, che vanta numerosi componenti: due notebook Apple su cui girano Ableton live e Traktor (programmi per esibizioni live per la riproduzione del suono), un controller utilizzato come drum machine live, un mixer Allen & Heath X-One 92; un altro mixer, dedicato alle tracce presenti sui computer e impreziosito da un’effettiera e altri due controller MIDI per l’ esclusivo utilizzo di Traktor. Dopo qualche minuto Liebing è pronto ad iniziare: lunga intro di circa due minuti e mezzo, fatta di suoni cupi e spettrali spezzati dalla potenza del basso, e poi si comincia. Con l’avanzare dell’esibizione i fan iniziano a sfoderare striscioni e cartelli dedicati al dj che, dal canto suo, ha eseguito una delle sue migliori performance. E l’atmosfera del Goa ha di certo aiutato.
Liebing inizia ad interagire anche con il pubblico: durante il live l’artista si fa prendere la mano e rispolvera vecchi cavalli di battaglia come Turbular Bell e Groove Mechanism. Ad ogni attacco di bassi sembra che il Goa debba venir giù, il pubblico non è intenzionato ad abbandonare la pista così facilmente, ne vuole sempre di più, e Chris Liebing li accontenta. La caratura dell’esibizione sale di grado proporzionalmente al passare del tempo, quasi tre ore e mezza di live che sembrano volare, alle 5 si chiede ancora a gran voce al dj un “ultimo disco”. E Liebing, evidentemente lusingato dal calore del pubblico, esaudisce la richiesta andando avanti per un’altra mezz’ora circa, con una potenza ancora più brutale di prima. E’ techno tedesca, non un gioco. Di questa serata forse se ne sentirà parlare per parecchio tempo a Roma: un sensazionale Chris Liebing ha incantato il pubblico del Goa con una prestazione fuori dal comune, che ha superato le aspettative, e ha confermato il prestigio del club romano, il quale avrà motivo di vanto nell’aver ospitato l’artista.