Una corsa contro il tumore

Race for the cure è la manifestazione che si svolge ogni anno a Roma tesa alla sensibilizzazione verso la lotta al tumore al seno, organizzata dalla ‘Susan G. Komen’ Italia, oggi giunta alla sua quindicesima edizione.

A partire dalle 10 di questa mattina, i partecipanti hanno affrontato la corsa di 5 km e la passeggiata di 2 km che si sono snodate tra via delle Terme di Caracalla, via di San Gregorio, via Celio Vibenna, via degli Annibaldi, via Cavour, via dei Fori Imperiali, per tagliare infine il traguardo a via dei Cerchi.
A dare il via alla maratona è stato proprio il presidente della ‘Susan G. Komen’, Judy Salerno, insieme al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ed al sindaco di Roma, Ignazio Marino, insieme alle madrine, Rosanna Banfi e Maria Grazia Cucinotta.
Ma le protagoniste indiscusse della manifestazione sono state, come sempre, le ‘Donne in Rosa’, donne che stanno affrontando o che hanno già sconfitto il tumore al seno e che hanno partecipato alla Race for the Cure indossando una speciale maglietta rosa, simbolo della loro esperienza.

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L’adesione è cresciuta in maniera esponenziale negli anni, a questa edizione infatti hanno partecipato ben 70 mila iscritti. Indice di una sempre maggiore informazione, ma anche della crescente volontà di chi ha affrontano e sconfitto la malattia di offrire la propria testimonianza e di dire che dal cancro al seno si può guarire. Fattore chiave è la prevenzione ed una conseguente diagnosi precoce che ad oggi permette di estirpare il male sin dai suoi primi esordi e di garantire alle donne una vita serena e priva di mutilazioni e sofferenze terapeutiche.
“Nella lotta contro i tumori è importante la prevenzione, vera arma vincente contro la malattia. Qui si parla di questo, però lo si fa in modo diverso – ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin – non semplicemente facendo vedere un opuscolo o spiegando le ragioni della prevenzione, ma attraverso la testimonianza e la vicinanza di donne che hanno affrontato questa esperienza”.
Una corsa, questa, che non può essere contro il tempo, ma che significa avvantaggiarsi, esporsi prima che la malattia si impadronisca del proprio corpo. Una corsa, quindi, che deve essere fatta contro il tumore, contro la trascuratezza e la negligenza, contro un tipo di male che oggi, a differenza di alcuni anni fa, le donne possono  sconfiggere.

 

 

 

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