Rolex: nuova droga più potente dell’ecstasy
La Rolex prende il nome dalla linea di lussuosi orologi perché ogni pasticca riporta il logo della rinomata marca. Le compresse, generalmente di colore giallo o verde, contengono alcuni principi dell’ecstasy ma gli effetti e la loro potenza sono amplificati.
LA PMMA SOSTITUISCE L’MDMA – La PMMA, parametossimetamfetamina, è una sostanza simile all’MDMA in quanto stimola la produzione di serotonina influendo sulla percezione del piacere. Il collegamento con la produzione dell’ecstasy è stato scoperto nel 2010: la polizia danese, dopo una serie di decessi, è risalita a delle pasticche – che riportavano il logo Mitsubishi – assunte dalle vittime. Gli studi di laboratorio che sono seguiti hanno rilevato che la PMMA è un allucinogeno che produce palpitazioni, scatti nervosi, perdita del controllo degli arti, tic dei movimenti oculari. A differenza dell’MDMA, però, questa sostanza non induce a relazionarsi con gli altri e viene meno anche la sensazione di euforia. Proprio qui il rischio: i consumatori, non recependo alcun effetto euforico, sono spinti a consumare più dosi nello stesso arco temporale, provocando effetti collaterali, dalla paralisi alla morte.
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IL BOOM IN GRAN BRETAGNA – La PMMA si è diffusa in primo luogo nei Paesi scandinavi (in Norvegia, dall’estate 2010, nove giovani sono deceduti dopo l’assunzione) ma lo spaccio ha preso connotazioni internazionali e si è diretto in particolar modo verso Scozia e Inghilterra. Dopo una serie di decessi le autorità scozzesi hanno rilevato dei sintomi comuni, normalmente associati all’uso di PMMA, e grazie alle autopsie il sospetto è stato confermato. Il capo della sezione antidroga della Polizia scozzese, Scott Jardine, ha dichiarato: «Non c’è controllo della qualità nel processo produttivo di queste pasticche, quindi gli effetti variano da persona a persona; abbiamo assistito a numerosi incidenti in tutta la Gran Bretagna perché i fruitori pensano di essere davanti a una droga “sicura”, ma la composizione chimica è spesso dubbia».