Droga dello stupro: spaccio a Bergamo

Completamente inodore, insapore, incolore e facilissima da versare nel bicchiere della vittima prescelta. La GHB (ormai chiamata comunemente “droga dello stupro”) è una minaccia diffusa negli ambienti notturni italiani. 

DA ANESTETICO A STUPEFACENTE – La droga GHB è un composto a base di gamma-idrossibutirrato, dall’aspetto acquoso. Questa sua caratteristica ha motivato il nome d’uso comune “Ecstasy liquida“: gli effetti sono simili a quelli dell’ecstasy classica, ma sono potenziati di circa cinque volte. Sintetizzata originariamente in ambito medico, la GHB era indirizzata all’utilizzo come sedativo preoperatorio. Alcune conseguenze della sua assunzione sono molto simili a quelli relativi a un’anestesia: la sonnolenza e la perdita di coscienza si manifestano nell’arco di 20 minuti.

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I freni inibitori crollano insieme alla percezione spaziotemporale: si cade in uno stato che è lontano dalla coscienza di sé. Una delle connotazioni peggiori di questa droga è che, dopo l’assunzione, si perde la capacità di costruire ricordi, di tornare con la mente a quelle due ore di “buco” nella propria memoria.

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LO SPACCIO A BERGAMO – Nonostante la facile reperibilità online e attraverso l’ambito medico, un ballerino 22enne residente a Cusano (Milano) stava attendendo l’arrivo di 13 litri di GHB da un volo Ryanair proveniente da Barcellona. I 13 litri, corrispondenti a circa 25mila dosi, erano chiusi in cinque bottiglie dentro una valigia ma i poliziotti, grazie a una segnalazione anonima, hanno potuto intercettare il carico. La difficoltà principale nell’arginare lo spaccio di questa droga, infatti, sta nel suo essere completamente inodore, ragione per cui i cani non riescono a fiutarla. Il carico, a detta dal ragazzo che ha confessato alle forze dell’ordine, era destinato a essere utilizzato durante l’estate e venduto ad acquirenti della movida lombarda.

 

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