Chiude Babel, il canale multiculturale di Sky
Abbiamo visto tanti programmi nascere e morire, altrettanti canali cambiare palinsesto, nome o essere del tutto oscurati. Questa volta a salutare il piccolo schermo è un canale unico nel suo genere: Babel.
Babel è una piccola finestra sul mondo, con una programmazione multiculturale. Fino ad oggi ci ha mostrato la vita delle principali comunità di stranieri che vivono nel nostro paese, offrendo programmi ed approfondimenti sui loro paesi d’origine. Occupa il canale 136 di Sky, ma dal primo aprile non sarà più disponibile sulla piattaforma.
Babel nasce nel 2010 con l’intenzione di soddisfare persone di razza ed etnie differenti, offrendo intrattenimento televisivo a chi ha lasciato il suo paese d’origine venendo a vivere in Italia. Sulla scena televisiva è l’unico canale che offre programmi con contenuti creati appositamente per i cosiddetti Nuovi Italiani. Fino ad oggi la programmazione di questo canale ha offerto: un magazine sugli avvenimenti italiani tradotto in sei lingue, un programma di approfondimento sulle leggi italiane, servizi sulle maggiori TV estere, approfondimenti sulle tradizioni degli immigrati e sul tema dell’immigrazione. La prima serata è sempre dedicata a un paese diverso con servizi e documentari, programmi di varietà come MasterChef India, il talent per aspiranti imprenditori stranieri Extrabusiness, Make Up-il Trucco del Successo, dove vengono dispensati consigli sul trucco a donne con origini differenti in base alle caratteristiche somatiche e Benvenuti a Est rendono l’offerta del canale completa. I telespettaori che Babel ha conquistato non sono solo stranieri, comprendono anche Italiani curiosi di conoscere le tradizioni e i retroscena di chi ha lasciato il proprio paese d’origine. Dopo soltanto un anno dalla sua apertura questo canale così innovativo ha vinto gli HotBird TV Awards come miglior canale satellitare Europeo nella categoria Cultura, e su Facebook ha ottenuto 40.000 fan.{ads1}Un successo iniziale che non è stato sufficiente per far resistere Babel sulla scena televisiva. L’editore del network-Bruno Pellegrini-parlando della chiusura del canale ha dichiarato all’ANSA:” Un’esperienza forse troppo d’avanguardia. Il mercato insomma non l’ha capito. Il progetto era socialmente e culturalmente rilevante.” Spiegando che la scelta di chiudere i battenti è stata mossa da motivi economici, non c’erano brand disposti a finanziare il canale e le pubblicità non erano disponibili. I dati Auditel non erano del tutto affidabili e non hanno aiutato Babel in quanto i Nuovi Italiani sono stati presi in considerazione solamente di recente nelle rilevazioni Auditel, anche se i numeri non sono affatto bassi; infatti i contatti mensili erano in media di 2,5 milioni. Babel saluterà il suo pubblico il 31 marzo con “La Torre di Babel(e)”, dove persone straniere, trasferite in Italia ormai definitivamente, racconteranno aneddoti tratti dalle loro esperienze nel nostro paese.
Un esperimento culturale che aveva tutta le carte in regola per riuscire, apprezzato da molti, una dimostrazione di apertura ad un’Italia che ormai è multiculturale, un canale grazie al quale chi ha lasciato il suo paese poteva tornare a casa e ritrovare un po’ della propria cultura accendendo la TV, il potenziale di Babel non è bastato a superare le controversie economiche.