Giornata Europea dei Parchi, nasce il “Cammino di Santiago italiano”
Il Ministero dell’Ambiente vuole connettere tutti i parchi nazionali in un’unica rete sentieristica, in collaborazione con il CAI
“I parchi per la salute”. Questo il tema, fissato lo scorso anno – quando del Covid-19 non si conosceva ancora l’esistenza – della Giornata Europea dei Parchi 2020.
Promossa da EUROPARC, la Federazione Europea dei Parchi, la giornata cade nell’anniversario dell’istituzione dei primi parchi nazionali in Europa. Fu la Svezia, il 24 maggio del 1909, a promulgare la prima legge in materia, con cui ne istituiva ben 10. Gli altri paesi seguirono: l’Italia arrivò nel 1922 con i Parchi Nazionali del Gran Paradiso e d’Abruzzo.
La giornata dei parchi dello scorso 24 maggio è stato il culmine della Settimana della Natura: una sequenza di iniziative passate per la Giornata Internazionale dei Musei (lunedì 18 maggio), la Giornata Mondiale delle Api (mercoledì 20), la Giornata Europea della Rete Natura 2000 (giovedì 21), la Giornata mondiale della Biodiversità (venerdì 22) e delle Tartarughe (sabato 23). Iniziative che, data la pandemia, sono state celebrate in modalità rigorosamente virtuale e a distanza, come ormai ci siamo abituati a fare: videoseminari, conferenze, filmati on line.
Ma per fortuna qualcosa è destinato a restare anche dopo il virus. Nella giornata conclusiva il Ministero dell’Ambiente Italiano ha infatti annunciato di voler creare un “Sentiero dei Parchi” e di aver per questo destinato risorse per 35 milioni di euro nel periodo 2020-2033.
Il Sentiero dei Parchi
Proprio nel corso della Giornata dei Parchi, il Ministero ha annunciato di aver sottoscritto un accordo con il Club Alpino Italiano per implementare l’esistente Sentiero Italia – 7000 chilometri di percorso attraverso 18 dei 25 parchi nazionali italiani, dalle Alpi alla Sicilia, Sardegna inclusa – con una serie di varianti. L’obiettivo è quello di renderlo una vera e propria spina dorsale di tutto l’escursionismo italiano, che potrà così divenire un’unica e continua rete nazionale intercomunicante.
La fruizione del sistema avverrà in modo simile al Cammino di Santiago, al quale si guarda come un modello gestionale: con una credenziale su cui apporre i timbri che attestano il passaggio degli escursionisti e lo sviluppo di una rete ricettiva omogenea, tale da consentire un viaggio lento di più giorni, settimane o addirittura di mesi. Il paragone con il famoso ‘Camino’ spagnolo è esplicitamente riportato nel comunicato del Ministero, a riprova del suo ormai indiscutibile successo.
Le risorse impegnate sono finalizzate tra l’altro alla manutenzione dei sentieri, che il CAI già in parte gestisce grazie ai suoi oltre 300.000 soci e volontari; ma serviranno anche a progettare la rete, a sostenerne le attività imprenditoriali e a promuovere la fruizione nei mercati turistici.
Un modello che funziona
L’iniziativa si inserisce in un trend iniziato ben prima del Coronavirus. Come abbiamo già raccontato su LineaDiretta24, il turismo lento sta conoscendo un costante incremento di domanda, e rientra in una rinnovata attenzione per paesaggio, cultura e natura, oltre che per uno stile di vita meno frenetico e più sostenibile. Il Cammino di Santiago ha fatto scuola da molto tempo, e la formula che porta nel nord della Spagna fino a 350.000 persone l’anno in Italia è stata replicata con successo dalla nostra via Francigena, e non solo.
Tutte le previsioni concordano: il turismo naturalistico nella post pandemia sarà uno dei settori favoriti dalla fuga dalle mete di massa e dai luoghi dei grandi assembramenti. Con le nuove regole di distanziamento sociale, spiagge e città d’arte hanno capacità molto più limitate, mentre boschi, sentieri e montagne possono garantire spazi ampi e aria pulita senza ossessionare i turisti con vademecum e continue sanificazioni. E nell’atavica tenzone familiare, quest’anno per molti fan del mare potrebbe arrivare il momento di darla vinta, per una volta, ai sostenitori della montagna. O almeno della natura.
Aspettando il Sentiero
Il Sentiero dei Parchi però non è ancora pronto ad accoglierli. Quello di innestare e connettere le reti sentieristiche di tutti i parchi nazionali lungo il Sentiero Italia è un obiettivo che richiederà ancora qualche anno, il tempo necessario per progettare i tratti integrativi, uniformare le tabellazioni, e soprattutto consolidare una rete di attività imprenditoriali che ad oggi risulta ancora disomogenea – alle imprese green sono dedicate le Zone Economiche Ambientali, interessate da particolari agevolazioni e rifinanziate nel Decreto Rilancio con 40 milioni.
Perché il tutto prenda piede, il Ministero dell’Ambiente dovrà cooperare con il Ministero dei Beni Culturali, che già da anni si occupa anche di turismo e di cammini, evitando il classico gioco nostrano delle rivalità e degli sgambetti. Perché il sistema decolli, è infatti vitale che domanda turistica e offerta di servizi crescano di pari passo, con una sincronia di promozione e supporto che presuppone grande cooperazione. E molto lavoro resta ancora da fare: basti pensare che ad oggi solo 85 delle potenziali 400 tappe del Sentiero Italia sono pronte ad accogliere gli escursionisti.
Nel frattempo, per questa strana estate 2020, si possono prendere in considerazione – oltre ai 7000 chilometri del sentiero esistente – tutte le aree protette italiane, con il loro 20% di superficie nazionale tutelata tra parchi, riserve, Siti di importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale. Un’ottima guida per orientarsi sono i due portali del Ministero, http://turismoneiparchi.minambiente.it/ e http://www.saporideiparchi.minambiente.it/, ai quali presto se ne aggiungerà anche uno dedicato alle “Meraviglie dei Parchi”.
Se dunque doveste decidere di sperimentare questa modalità, per la prima volta dopo anni di lettino, racchettoni, aperitivo e discoteca, vi avvertiamo: pare che a camminare tra profumi e panorami, a cenare con sapori antichi, ad addormentarsi tra grilli e lucciole con la sana stanchezza del camminatore ci si abitui rapidamente. Diventa presto una necessità: e poi non ne può più fare a meno, per tutta la vita.