Il Sultan Nevruz: capodanno Iraniano ricco di storia e tradizione
Festeggiare l’arrivo del nuovo anno, ma anche la primavera: il Sultan Nevruz è una festa tanto importante quanto ricca di storia e tradizione. Questa ricorrenza è una delle principali celebrazioni dei Bektashi, minoranza musulmana di derivazione Sufi stanziata principalmente in Kosovo, ma il Sultan Nevruz è diffuso anche in Turchia, in Iran e in Albania. La sua diffusione è dovuta alle varie conquiste dei persiani, popolazione grazie al quale è nata questa festa.
Ad oggi il festival di Nowruz, chiamato Nevruz in Turchia, Noruz in Cina e Sultan Nevruz in Albania, è diffuso precisamente in Iran, Asia Centrale, Caucaso, Asia meridionale, Cina, e Balcani, e fino a qualche tempo fa veniva festeggiato anche dai curdi, ma da quest’anno il governo di Erdogan ha vietato (nuovamente) i festeggiamenti del Nevruz il 18 marzo. In Turchia la celebrazione del Nevruz è stata vietata fino al 2000 e molti curdi sono stati persino arrestati dalla polizia turca perché sorpresi a festeggiarlo. Il Sultan Nevruz corrisponde all’equinozio di primavera, il termine nawrúz deriva dall’unione di due parole persiane: ava (nuovo) e rəzaŋh (giorno) e significa ‘nuovo giorno’. Oltre a rappresentare un anno nuovo e l’inizio della primavera è anche il giorno del compleanno di Ali.
Il Sultan Nevruz in Kosovo celebrato dai Bektashi
La celebrazione del Sultan Nevruz in Kosovo inizia con una serie di lunghe e ancestrali preghiere che poi si trasformano in una serie di danze e balli. Alla cerimonia di celebrazione del nuovo anno possono partecipare solo gli uomini, mentre le donne possono assistere dai balconi. Dopo gli attimi euforici di danza e canto si torna in una religiosa preghiera che si trasforma in un momento di riflessione per tutti, ogni gesto è il figlio di un antico rituale che si tramanda di padre in figlio da millenni, terminate le preghiere i partecipanti alla cerimonia sono soliti bere una bevanda tipica del posto simile al sidro. Questo rituale si chiama Prizren e i partecipanti solitamente indossano l’husayni tac, un abito e un cappello tipico cerimoniale.
Un’ altra usanza tipica dei Sufi è la preghiera che simboleggia l’inizio della trasformazione e la resurrezione dalle tombe: durante questo rito le persone sono solite battere a terra con le mani e baciare il suolo per poi rialzarsi, questa sequenza viene ripetuta per diverse volte. Le danze la fanno da padrone in questa ricorrenza, tipiche quelle in cerchio dove le persone si riuniscono in due cerchi, uno dentro l’altro, che ruotano uno in senso orario e l’altro in senso antiorario. Nonostante il Sultan Nevruz venga festeggiato con rituali leggermente differenti tra le varie popolazioni un’usanza le accomuna tutte: il rito fachirico. Al termine dei balli, dei canti e delle preghiere, le popolazioni che celebrano il Novruz (o Nawruz) sono solite infilzarsi con degli spilloni, questa usanza segna l’apice di una celebrazione che lascia vivere nei giorni nostri antiche credenze che uniscono popoli diversi.
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