Grandi viaggi: Israele e Territori Palestinesi

L’antica Palestina racchiude una densità incredibile di storia, simboli e suggestioni. Un viaggio da fare almeno una volta nella vita

IMG_20160831_125244Qualunque cosa pensiate di argomenti leggeri come Gesù Cristo e la storia del cristianesimo, delle vicende dell’ebraismo, dell’Islam e del loro rapporto, dello Stato di Israele, della causa palestinese e degli equilibri nel Medio Oriente, un viaggio in quella che i Romani chiamavano Palestina e che i monoteisti di tutto il mondo chiamano Terra Santa è un’esperienza unica. E poiché parlare con consapevolezza della sua storia e della sua complessità è un po’ come camminare sulle uova, sarà bene specificare, non si sa mai, che l’aggettivo ‘leggeri’ è ovviamente ironico.

Ci troviamo in una delle rare strisce fertili di una regione desertica. Come la Mesopotamia e come altri contesti che hanno visto nascere città potenti e civiltà raffinate, se non proprio la nascita della civiltà umana urbanizzata. Ma qui non ci sono state né opulente città stato, né popoli di guerrieri dominatori, né elaborazioni artistiche particolarmente originali. E allora perché un tale concentrato di storia, di simboli, di immaginari? Perché tanta disputa, per millenni e fino ad oggi, intorno a pochi chilometri quadrati di terra?

Un’innovazione rivoluzionaria

20160829_125912Non si può negare che tutto questo ha a che fare con una delle più rivoluzionarie invenzioni – o rivelazioni, a seconda del vostro punto di vista – dell’umanità: quella del Dio unico in luogo di molti dei. Sulle cause e sulle conseguenze di tale innovazione, e sul perché sia avvenuta proprio da queste parti, in questa sede sarà bene sorvolare. Quello che ora ci interessa è che in ogni centimetro cubo di terra qui c’è un peso specifico maggiore del piombo: una materia densissima di storie e di memorie, di epifanie, di guerre e dispute, di ispirazioni, di resurrezioni e trasfigurazioni, di utopie, di promesse e di sogni, forse realizzati, forse infranti. Insomma, un viaggio in Israele è il viaggio per eccellenza.  Nella storia, nei luoghi, nel sé di ognuno, che si sia credenti o meno di uno a scelta tra i tre monoteismi.

 

Famose storie, immagini, libri di viaggio

20160827_140342Se siete soliti leggere libri sulle vostre mete di viaggio prima di partire, in questo caso siete avvantaggiati: quasi tutti hanno letto o ascoltato, per intero o in parte, o sono stati in qualche modo influenzati da un libro che tratta di fatti avvenuti qui, scritto da gente del posto. Tutti sono stati raggiunti da un’enorme quantità di immagini di questi luoghi, da quelle rappresentate o idealizzate dall’arte in duemila anni a quelle trasmesse dai media moderni. Tutto qui è meta di pellegrinaggi mai interrotti, di cristiani, di ebrei e di musulmani, da millenni e spesso a rischio della vita; qui è condensata anche la storia del Novecento, più spesso tragica che edificante. Insomma, tutto crea un’aspettativa sovrumana nel viaggio. Eppure non resterà delusa.

Il paese è grande poco più del Lazio, ma – a meno che non vogliate limitarvi a Gerusalemme e zone limitrofe, come fanno molti tour religiosi – se volete avere un’idea della sua complessità, sappiate che con due settimane non ci riuscirete, a meno di lasciare qualcosa di importante da parte per un viaggio successivo; oppure di vedere tutti i luoghi con la foga del turista compulsivo. 20160825_164404Qui tutto è imperdibile: lo è Tel Aviv, la Città Bianca, dove arriverete con l’aereo, lo sono le antiche città costiere come Haifa e Akko, la Acri dei crociati; lo è la Galilea con il suo lago-mare e la valle del Giordano – Gesù era di queste parti; lo sono i Territori Palestinesi, attraversando i quali potrete giungere a Gerusalemme da una prospettiva diversa; lo è lo spettacolo surreale del Mar Morto; lo è il Sinai, da cui si può raggiungere Petra, in Giordania, ma anche il Mar Rosso, su cui anche lo stato di Israele ha conquistato un suo piccolo finis terrae.

Un bel po’ di suggestioni

20160828_102236-2-1Il viaggio ha delle suggestioni prevalenti che caratterizzano ognuna delle zone. A Tel Aviv, che forse è la capitale di Israele e forse no, prende forma l’ideale di uno stato nuovo, laico e democratico, che voleva essere inclusivo e tollerante, città-manifesto delle migliori avanguardie del novecento europeo, e non solo dell’architettura razionalista; lungo le città della costa sfumano le une nelle altre tutte le civilizzazioni che nel mare hanno avuto la forza: fenici, romani, arabi, crociati, turchi -ma non gli ebrei, che non erano popolo di navigatori; la Galilea è terra natale di Gesù, teatro delle sue predicazioni, e le sue dure pietre e le sue acque interne rivelano molto della sua ispirazione più profonda, ma è anche luogo di kibbutz e dell’utopia egualitaria e socialistica su cui venne fondato il moderno Eretz Israel. Entrando da Jenin e proseguendo a sud fino a Ramallah, alle porte di Gerusalemme, si impatta la realtà dei Territori Palestinesi, lo Stato-non-ancora-stato – un’avventura difficile e straordinaria, che raccomandiamo con tutto il cuore.  Gerusalemme segnerà inevitabilmente un’apoteosi, e tutto ciò che raggiungerete da qui, verso il sud del paese, farà da corollario a una Terra che è Santa per oltre quattro miliardi di persone nel mondo.

20160826_165147-1Perché il viaggio sprigioni tutta la sua forza è necessario raccogliere un bel po’ di suggestioni. Non basta conoscere le storie di Abramo capostipite dell’umanità -o almeno di una importante parte- dei suoi figli Isacco e Ismaele separati da bambini, di Mosè che seppe condurre verso la Terra Promessa un intero popolo di profughi, i miracoli di Cristo e i luoghi della sua passione. Qui c’è anche il luogo da cui Maometto venne assunto in cielo con il suo cavallo, i campi di battaglia di ben otto crociate, la secolare presenza araba e turca, i primi insediamenti sionisti, il protettorato britannico, la costruzione dello stato di Israele a partire dal 1948 con tutti i suoi sogni. Una costruzione fatta di continui arrivi dal mondo e di graduali annessioni, di edificazioni, di sgombri e di demolizioni, e di livelli di (in)sicurezza che oggi impressionano chi viaggia, più di chi ci vive.

 

Insomma, questo è davvero un viaggio dell’anima, una Promessa di emozione in una Terra straordinaria, benedetta e disgraziata. Impossibile da raccontare senza che qualcuno se ne abbia a male – qui perfino l’archeologia diventa questione di dispute drammatiche – di sicuro difficile da condensare in un’unica puntata. Se vi va, con promessa di equilibrio e sforzo di obiettività – di certo fedeli all’effettiva esperienza di viaggio- ve la racconteremo nei prossimi articoli.

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