Mentre Notre Dame brucia
Lunedì 15 aprile, intorno alle 20:00, un braccio di fuoco ha avvolto la guglia ed il tetto di Notre Dame de Paris causandone il crollo. Mentre Notre Dame bruciava una serie di kamikaze stavano pianificando l’attentato che durante il giorno di Pasqua avrebbe causato 290 morti ed oltre 500 feriti in Sri Lanka. Mentre Notre Dame bruciava in Finlandia la sinistra vinceva le elezioni politiche. Mentre Notre Dame bruciava a Londra il gruppo ambientalista più radicale della nazione, denominato “Extinction Rebellion“, paralizzava la Capitale del Regno Unito per portare all’attenzione dell’opinione pubblica, ancora una volta, il tema dell’emergenza ambientale. Mentre Notre Dame bruciava Adel Jabbar, sociologo esperto in questioni mediorientali, parlava della guerra civile che sta devastando la Siria. Mentre Notre Dame bruciava un altro incendio distruggeva un campo nomadi a Milano.
Mentre i pompieri domavano le fiamme i leader europei, Vaticano compreso, esternavano il loro cordoglio per la disgrazia; dall’altro canto, secondo quanto riportato sul sito di intelligence Site, i sostenitori dell’Isis festeggiavano per il colpo “ai cuori dei leader crociati”. Poche ore dopo la famiglia Arnault, il gruppo Lvmh, la L’Oreal, il presidente del gruppo Kering ed altri enti pubblici e privati hanno fatto donazioni per un totale di 600 milioni di euro e mentre la cifra raccolta per la ricostruzione della cattedrale aumentava, alimentata dalla campagna di crowfunding partita negli USA, il web era diviso tra dispiacere e stupore. Molti condividevano la vignetta, diventata virale, disegnata dall’artista Cristina Correa Freile che ritrae Quasimodo mentre abbraccia la cattedrale di Notre-Dame, molti altri si domandavano perché tutti quegli aiuti economici non venivano elargiti con la stessa facilità per le emergenze che ogni giorno affliggono il nostro pianeta.
Cos’è bruciato insieme a Notre Dame?
Il simbolo di una nazione, il simbolo di una religione, la storia di un re che vi si fece incoronare, di un gobbo innamorato che ogni giorno suona le campane per la sue Esmeralda, della resistenza alla rivoluzione che ad alta voce affermava “Liberté, Égalité, Fraternité”, dell’arte che, forse, è la più forte matrice di civiltà. Tutto questo e non solo è andato a fuoco con Notre Dame.
Tra le più antiche cattedrali europee, visitata ogni anno da milioni di turisti e pellegrini, simbolo del cattolicesimo e unica nel suo genere; la storia di Notre Dame ebbe inizio nel 1163, sulle ceneri di un tempio dedicato a Santo Stefano.
Cosa rende Notre Dame così speciale?
In primis le sue dimensioni, la pianta della cattedrale superò di gran lunga quelle delle chiese del periodo, tanto da rendere necessaria l’aggiunta di alcuni archi rampanti per stabilizzare i muri. Questa modifica tecnica diventò un valore aggiunto, infatti Notre Dame è l’unica cattedrale in stile gotico ad avere archi rampanti la suo interno. Numeri da capogiro: 130 metri di lunghezza, 40 di larghezza, 5 navate, 37 cappelle, 113 vetrate colorate, 255 scalini per visitare la Torre Sud dove si trova la campana di Emmanuel situata a 69 metri di altezza. Notre Dame fu anche il palcoscenico di diverse cerimonie tra cui: le nozze di sangue di Enrico III di Navarra, il matrimonio tra Maria Stuarda (regina di Scozia) e Francesco di Valois e diversi eventi politici come la prima convocazione degli Stati Generali (1302). Tra gli avvenimenti storici che hanno avuto luogo all’interno della Cattedrale di Francia il più memorabile è l’incoronazione di Napoleone, che vi ebbe luogo il 2 dicembre 1804. La cerimonia scelta dall’imperatore fu diversa da quella in uso presso i re di Francia per scelta: la sacralità del sovrano doveva essere messo in risalto, proprio per questo avvenne all’interno della Cattedrale più sfarzosa di Francia, unendo tradizioni dei Carolingi e della Rivoluzione Francese.
Notre Dame è stata anche un luogo di saluto e celebrazione, con cerimonie commemorative e funerali di stato come quella fatta in onore delle vittime del volo Air France 447 il 3 novembre 2009 e quella per le vittime degli attentati terroristici a Parigi avvenuti il 13 novembre 2015. Le navate, l’altare e le vetrate colorate hanno assistito anche ad atti estremi come il suicidio di Dominique Venner, saggista e storico francese, che si tolse la vita il 21 maggio 2013 con un colpo di pistola vicino all’altare maggiore.
Come un museo a cielo aperto, le facciate di Notre Dame sono ricche di statue; il portale centrale per esempio accoglie la raffigurazione del Giudizio Universale dove vi sono 12 statue che rappresentano gli apostoli e 24 bassorilievi, simbolo delle 12 virtù e dei 12 vizi. Il portale della vergine -sinitra della facciata- vede raffigurata l’arca dell’alleanza insieme ai re di Giudea con in mano la prefigurazione dell’avvento di Cristo; il centro della scena vede come protagonista Maria. Il portale di destra, detto di Sant’anna, è il più antico e vede come protagonista la raffigurazione di Maria e dei suoi genitor,i Anna e Gioacchino.
Rosoni, torri, facciate, le decorazioni interne, tutto racconta la storia del cristianesimo rendendo fisico il metafisico. Per quello che racconta, per il valore artistico, per la valenza culturale che affascina credenti e atei facendoli arrendere alla bellezza indiscutibile di questa costruzione; per tutto questo e molto altro ad andare a fuoco il 15 aprile non sono stati solo il tetto, parte dell’arredamento e della vetrata di Notre Dame. Quell’incendio ha causato una scottatura che brucia e che preme per essere risanata, nonostante tutte le urgenze del nostro pianeta e della nostra civiltà, perché forse a poter salvare questa civiltà c’è rimasta solo l’arte. Quella nobile, quella piena di storia, quella vera.
“La bellezza salverà il mondo”
L’ idiota di Fedor Dostoevskij.
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