Bottas super, Ferrari in crisi: le pagelle del GP d’Australia
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 10: LA GIORNATA DI GLORIA DI BOTTAS – Per uno che in tutto il mondiale 2018 aveva vinto zero gare, vincere oggi ottenendo anche la prima fila, il giro veloce, il sorpasso su Hamilton, 500 euro al gratta e vinci australiano e un pupazzone di peluche al tiro a segno del Luna park, deve essere stata una gioia vera. Dimostrazione che quando non è costretto a fare da scendi carrozza al compagno di squadra, piedi e testa ci sono. Ora starà alla Mercedes gestire eventuali scatti d’orgoglio, cosa in cui, un po’ tutti i tifosi del mondo, sperano che Wolff fallisca per vedere almeno qualche briciolo di lotta. SPAZIALE
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 9: IL MOTORE HONDA – La grande scommessa della Red Bull 2019 rischia di essere il vero fattore X di quest’annata. Se il propulsore nipponico si confermerà performante e sopratutto affidabile, la scuderia austriaca potrebbe davvero essere l’outsider della lotta iridata. Con buona pace della McLaren e dei trascorsi tribolati con la casa della H. REDIVIVO
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 8: L’INIZIO DI SUPERMAX – Un inizio con il botto, questa volta solo figurativo, per il talento più chiacchierato del paddock. Quarto posto in qualifica sfruttando i turbamenti del giovane Leclerc. In pista un bel sorpasso su un Vettel senza difese e poi un pressing costante sul campione Hamilton. Peccato per quell’errore a pochi giri dal termine, che toglie ogni speranza di spettacolo ai giri finali. Ma il ragazzo c’è e il podio anche. Se la testa e il motore lo supporteranno, ne vedremo delle belle. INDIAVOLATO
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 7: L’ESORDIO DI LECLERC – Esordire su una Ferrari non è mai semplice, lo ha scoperto a sue spese il giovane pilota monegasco, costretto a partire quinto a causa di un sabato non eccezionale e ad accontentarsi di un mesto quinto posto per via dei primi ordini di scuderia. Un brutto modo di iniziare la propria carriera nel mondo dei grandi ma l’unico modo di tenere l’ambita tuta rossa. DI INCORAGGIAMENTO
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 6: LA GARA DI LEWIS – Per uno come Lewis, finire ad un quarto d’ora dal compagno di squadra al quale fino ad oggi le aveva suonate e cantate, nonostante i presunti problemi al fondo, brucia come arrivare ultimo. Se in pista non deve mai veramente preoccuparsi di guardare gli specchietti, sapendo di poter tenere agevolmente sotto controllo l’olandese volante, davanti a se tornano gli spettri con il faccione sorridente di Nico. Una stagione che parte in salita, pur guidando un’astronave. SOTTO TONO
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 5: L’INIZIO DI SEB – Se è vero che negli ultimi anni chi vince in Australia poi non trionfa nel mondiale, altrettanto vero è che prenderle dalle Mercedes ci può stare, prenderle da Max non proprio e dover chiedere l’aiutino ai box per non prenderle da Charles deve essere abbastanza umiliante. Un GP da dimenticare in fretta ma se chi ben comincia è a metà dell’opera, allora di strada da fare ce n’è molta. NON GIUDICABILE
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 4: I NUOVI REGOLAMENTI – Io me li immagino, gli ingegneri della FIA che cercano soluzioni e stratagemmi vari per favorire i sorpassi e lo spettacolo, come degli alchimisti pazzi alla ricerca della pietra filosofale o del procedimento per tramutare il piombo in oro. Si spremono, si applicano, creano regole e mettono paletti, ma evidentemente sono gli ingegneri di serie B, quelli che non erano abbastanza bravi da lavorare nelle scuderie, e quando le carte vanno in mano ai geni veri, ecco che le macchine che dovevano essere più lente di due secondi diventano dei missili, ed ecco che di sorpassi non se ne vede nemmeno uno. Mi spiace cari, una delle poche leggi universali non riguarda la termodinamica o la fisica, ma il detto: “fatta la legge, trovato l’inganno”. POVERI ILLUSI
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 3: IL MURETTO FERRARI – Passi che l’Australia non sia la pista più congeniale a questa rossa. Passi che Vettel abbia riscontrato problemi di varia natura. Passi che la stagione è lunga e le componenti del motore vadano risparmiate il più possibile. Passi tutto, ma qualcuno dovrebbe spiegarci come mai un Leclerc quinto, con 35 secondi di vantaggio sul sesto, invece di rientrare ai box, montare gomme performanti e cercare di togliere il punto del giro veloce a Bottas e quindi mettere in cascina 2 punti in ottica costruttori, sia stato costretto a girare sui tempi dello zoppo Vettel. Il muretto Ferrari, dopo una sola gara, è già sotto accusa. STRATEGIA INSPIEGABILE
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 2: LA PRIMA DI GIOVINAZZI – In una gara sostanzialmente priva di qualsivoglia emozione o sorpasso, vedere il povero Giovinazzi fare da tappo più o meno a tutti, come un vecchio con il cappello su una strada ad una corsia ci ha stretto il cuore. Perché dare un sedile a questo ragazzo per poi lasciarlo in pista a fare queste figure barbine con dei gravi problemi all’ala? Gli auguriamo un riscatto rapido, perché vederlo non finire un’altra stagione sarebbe insopportabile. SAFETY CAR IN MOVIMENTO
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 1: IL CALVARIO DELLA WILLIAMS – L’unico pilota in grado di farci stringere il cuore più del sopracitato Giovinazzi è il povero Kubica. Con tutto quello che ha passato nella vita, guidare una Williams performante come un Lamborghini (inteso come trattore Lamborghini NDR) in una gara di accelerazione, non se lo meritava proprio. Una parata della vergogna che non augureremmo a nessuno, neppure al nostro peggior nemico, figuriamoci ad uno simpatico come lui. RITORNO INGLORIOSO
PAGELLE DEL GP D’AUSTRALIA – VOTO 0: IL CIRCUITO DI MELBOURNE – 58 giri di nulla. La regia, più sconsolata dei tifosi, alla spasmodica ricerca di un’emozione in un mare di niente. Quando la cosa più interessante di giornata diventa il duello Gasly – Kvyat per il decimo posto, è segno che qualcosa non sta funzionando a dovere. Un GP da aggiungere alla lista nera dello spettacolo. CHE BARBA CHE NOIA
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