Carlo Cicchelli ucciso in Brasile: la fidanzata confessa

La compagna ha confessato di aver ucciso l’avvocato torinese Carlo Cicchelli e di aver tenuto il corpo in un sacco per oltre un mese.

193356477-5a45c694-1176-4fde-8dad-8faeb28c45abUno si innamora e poi finisce morto in un sacco di plastica. Noi glielo avevamo detto che quella donna non era normale, ma quando uno è innamorato non vuole sentire ragioni”. Lo dice all’ Antonio, il fratello di Carlo Cicchelli. “L’ultima volta che l’ho sentito a voce per telefono – racconta – è stato il 25 settembre. Poi più nulla. Solo messaggi in cui mi si chiedevano dei soldi. Intorno al 28 settembre voleva 2.500 euro: un episodio che mi aveva insospettito, perché due giorni dopo mio fratello sarebbe dovuto tornare a Torino. Aveva già i biglietti”.

Ma a Torino Carlo non è mai tornato. In Brasile infatti l’avvocato torinese ha trovato la morte per mano della sua spietata compagna Cléa Fernanda Máximo da Silva, che avrebbe solo da poche ore confessato l’omicidio, compiuto il 27 settembre. La donna avrebbe ucciso il compagno per poi vivere con il cadavere dello stesso in casa, nascosto in una sacca, dietro al divano. È stato un amico italiano ad indirizzare la polizia brasiliana  sulle tracce della donna, spiegando che il comportamento tenuto dall’uomo era del tutto anomalo.

I due si erano conosciuti per caso a Torino quando erano vicini di casa. Carlo poi, innamoratosi follemente aveva deciso di lasciare tutto e di trasferirsi in Brasile con lei.

cel-u43390708801364r0g-u3060365072693xe-593x443corriere-web-torinoPrima di confessare, la donna aveva inventato tre diverse versioni in merito alla scomparsa del fidanzato. All’inizio aveva raccontato che era scomparso. Nella seconda versione, ha dichiarato che Cicchelli era andato a San Paolo e poi fuggito in Colombia. E nell’ultima, la donna aveva inventato che l’uomo era stato coinvolto in una vicenda con la figlia di un trafficante di Maceió, e che aveva bisogno di soldi per fuggire.

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