Hamilton (limitatamente) campione: le pagelle del GP del Messico

LE PAGELLE DEL GP DEL MESSICO – Una gara bella, come spesso ci è capitato di vedere in questo finale di stagione. Merito di una Red Bull imbattibile su questo tracciato e dell’infinita polemica sui cerchi Mercedes. Hamilton si laurea campione del mondo nel peggior modo possibile. Verstappen ottiene un bel successo e le Ferrari riescono a tenere aperto il campionato costruttori con una prova di grande maturità. Ecco i voti al GP del Messico.

LE PAGELLE DEL GP DEL MESSICO – VOTO 10: I FORI MERCEDES – Voto 10 ai forellini magici. Se ad Austin la controprova che le fortune Mercedes non fossero derivate dalla soluzione aerodinamica giudicata “ininfluente” dalla federazione non si erano avute, in Messico la debacle delle frecce d’argento non lascia molto spazio ad interpretazioni. I fori magici, dopo le controverse gomme ribassate, hanno effettivamente indirizzato e falsato questo campionato del mondo. La Mercedes era una macchina nata male, con enormi problemi nel far lavorare alle giuste temperature le gomme posteriori. Una monoposto che, sulla carta, non avrebbe meritato il titolo piloti né il titolo costruttori. Invece arriveranno entrambi e qualcuno dovrebbe avere il coraggio di spiegarci perché. Uno dei più grandi scandali sportivi di sempre. CREDIBILITA’ ZERO

LE PAGELLE DEL GP DEL MESSICO – VOTO 9: LA GIORNATA DI VERSTAPPEN – Meglio un giorno da leone, che cento da pecora. Lo sa bene Verstappen, al quale si possono imputare molti limiti, ma di cui non si può ignorare il cristallino talento. Ha dominato la gara in lungo e in largo, gestendo la partenza, i momenti, e trovando nel compagno di squadra un insperato aiuto nelle poche fasi delicate. Nei prossimi anni sarà sicuramente un protagonista per il titolo. PERFETTO

Pagelle del GP del Messico 1

LE PAGELLE DEL GP DEL MESSICO – VOTO 8: LA GRINTA DI SEB – Una gara rabbiosa quella del tedesco, quasi a voler dimostrare al mondo intero che non è il brocco dipinto nelle ultime settimane. Vettel ha commesso molti errori quest’anno, ma a parità di macchine legali, ha sempre dimostrato in pista di averne più di Hamilton. Lo dimostrano i sorpassi in pista, lo dimostra la gara di oggi. La Mercedes è una montatura, e il titolo mondiale, quest’anno, lo meritava lui, al netto degli errori, derivati dalla pressione di dover competere contro avversari scorretti e aiutati. LEONE

LE PAGELLE DEL GP DEL MESSICO – VOTO 7: LA PROVA DI KIMI – Altra prova solidissima del pilota finlandese, bravo come nessuno nel gestire le gomme e nel lavoro sporco, senza mai cercare di compromettere le gare degli altri. Bottas avrebbe solo da imparare da Kimi, dallo stile, dalla classe e dalla storia di un campione. Aiutare il compagno si, ma mai perdere la propria dignità. IMPECCABILE

LE PAGELLE DEL GP DEL MESSICO – VOTO 6: IL GP DEGLI ALTRI – In una gara in cui le vetture di testa hanno finito col doppiare non una, ma due volte tutte le altre vetture in pista, i complimenti vanno fatti ad Hulkenberg, autore di una gara eccellente, al solito Leclerc, sempre più rivelazione di questo campionato, e a Vandoorne, bravissimo a ottenere i risultati che il più blasonato compagno di scuderia si sogna. Loro sono i protagonisti della F2, la competizione degli altri. CONSOLAZIONE

LE PAGELLE DEL GP DEL MESSICO – VOTO 5: LA FIGURACCIA DEL CAMPIONE – Se esiste un modo orribile per vincere il quinto titolo mondiale in carriera, è quello capitato a Lewis Hamilton. Finito quasi doppiato dopo aver corso con una monoposto senza soluzioni illegali. A dimostrazione di un titolo figlio di illegalità, (limitata o meno). Lui conclude quarto, fuori dal podio, umiliato da Vettel e da Ricciardo. Il peggior titolo mondiale della storia della Formula uno. Altro che Fangio. Dovrebbe cambiare aria alla svelta, e dimostrare di poter vincere in un team senza appoggi politici se vuole davvero vedere il suo nome accanto a mostri sacri come Senna e Schumi. Altrimenti sarà ricordato solo come un “raccomandato”. CAMPIONE DI COSA?

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LE PAGELLE DEL GP DEL MESSICO – VOTO 4: LA STRATEGIA FERRARI – Non fosse stato per l’ennesima rottura occorsa a Ricciardo, adesso saremmo tutti qui a rimpiangere il secondo posto di Vettel. Il senso di rientrare per primi a montare le Ultra-Soft, dopo essere stati gli ultimi a montare le Super-Soft resta un mistero. Oggi è andata bene, ma al muretto Ferrari i conti ancora non tornano. GRAZIATI

LE PAGELLE DEL GP DEL MESSICO – VOTO 3: IL DOPPIAGGIO DI BOTTAS – Vedere una Mercedes doppiata è qualcosa che non capita spesso. E proprio la rarità dell’evento getta ancora più ombre su questo strano mondiale. Quanto andato in scena oggi in Messico non fa che rendere ancor meno credibile uno show che di credibilità ne ha persa molta negli anni. La Mercedes esce dal Messico con il pilota campione del mondo, ma con l’immagine devastata. Chissà cosa si inventeranno adesso per giustificarsi e salvare la faccia. ALLE CORDE

LE PAGELLE DEL GP DEL MESSICO – VOTO 2: L’ADDIO DI ALONSO – Sembra proprio che la Formula uno ed Alonso non debbano lasciarsi da buoni amici. Anche oggi la gara finisce in modo inglorioso, con l’ala della Force India incastrata sotto la pancia della McLaren di Nando, costretto all’ennesimo ritiro senza gloria. Un finale di carriera amaro, che probabilmente il pilota asturiano non avrebbe meritato. ADDIO DOLOROSO

LE PAGELLE DEL GP DEL MESSICO – VOTO 1: LA DEA (S)BENDATA – Il famoso detto “la fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo” sembra davvero avverarsi se si pensa al povero Ricciardo. Una pole da campione al sabato, strappata con i denti al giovane compagno di squadra. Un GP fantastico, nonostante qualche problema al via (a voler essere maliziosi si potrebbe pensare al solito zampino dal muretto)  e una gestione gomme semplicemente perfetta. Probabilmente sarebbe arrivata la doppietta, con una stoica difesa sulla Ferrari di Vettel, invece arriva l’ottavo ritiro di stagione, per chiudere nel peggiore dei modi un’avventura davvero stregata. MALOCCHIO

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LE PAGELLE DEL GP DEL MESSICO – VOTO 0: IL CARROZZONE FIA – I fori sono legali, i fori vanno chiusi. I fori non garantiscono vantaggi, i tecnici del Messico non possono decidere. Un mondiale falsato, un campione del mondo doppiato, la credibilità della F1 sotto terra. Il responsabile supremo delle verifiche tecniche che nemmeno si degna di andare di persona a dirimere le questioni più spinose. La Federazione è allo sbando, la Formula uno è allo sbando, e i soli a rimetterci sono gli appassionati e i tifosi. Se fossero un team, domani dovrebbero essere tutti licenziati. BUROCRATI INUTILI

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