Ostia, condannati per mafia tre esponenti del clan Spada
Il tribunale di Roma ha riconosciuto per la prima volta l’associazione di stampo mafioso per tre appartenenti al clan degli Spada, attivo nella zona di Ostia. La definizione di “associazione a delinquere di stampo mafioso” che riecheggia nell’aula di tribunale compone un altro tassello della mappa criminale di Roma: dopo i capofila Fasciani e i colletti bianchi di Carminati, dopo la camorra del clan Pagnozzi-Senese sulla Tuscolana (e in attesa dei processi ai Casamonica), anche gli Spada entrano ufficialmente nella categoria delle famiglie mafiose. In particolare il gup Claudio Cappiello, accogliendo le richieste del pm Mario Palazzi, ha condannato a 10 anni e 8 mesi Massimiliano Spada e Massimo Massimiani detto Lelli e a 9 anni di carcere Claudio Galatioto, quest’ultimo ritenuto il prestanome privilegiato del clan e destinatario di uno dei cinque decreti di sequestro di non più di una settimana fa che hanno bloccato beni per 19 milioni di euro tra immobili, attività commerciali, società e auto. I tre erano stati arrestati nel gennaio scorso nella maxioperazione che portò a 32 arresti da parte della Dda capitolina e ieri finalmente la sentenza.
Le indagini si sono basate anche sulle dichiarazioni fatte da alcuni collaboratori di giustizia tra cui Tamara Ianni, Michael Cardoni. Secondo l’impianto accusatorio, Massimiliano Spada avrebbe partecipato all’associazione di stampo mafioso operando nel settore della gestione armi e della droga. Per quanto riguarda Massimiani, che in passato aveva fatto parte del clan rivale dei Baficchio, operava nell’attività illegali legate alle sostanze stupefacenti mentre a Galatioto era stato affidato dal clan la gestione delle sale giochi. Come detto, è la prima sentenza che riconosce Il 416bis a carico degli Spada, ma in altri singoli episodi che vedevano il coinvolgimento anche dei capi famiglia Carmine «Romoletto» e Roberto (quello della testata a un giornalista) il Tribunale aveva già affibbiato il metodo mafioso come aggravante dei loro reati. Il 4 ottobre del 2017, nel processo legato all’estorsione delle case popolari, era toccato agli stessi Massimiliano Spada (13 anni e 8 mesi di condanna) e Massimiani (11 anni). Il maxi processo nei confronti degli altri 27 imputati è attualmente in corso davanti alla III corte d’Assise. Anche la sindaca Virginia Raggi si è rallegrata per la sentenza: «Complimenti a Tribunale e forze dell’ordine per la condanna per mafia agli esponenti del clan Spada. Non abbassiamo lo sguardo. Fuori la mafia da Roma».
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