Benessere sessuale: i 5 luoghi dell’amore

Luoghi che incidono sul benessere sessuale, l’Oms traccia il “percorso” per arrivare a letto citando i cinque posti che possono aprire le porte a un rapporto perfetto col partner.

sesso-infezioni-sessuali-640x360Una vita sessuale che si possa considerare soddisfacente dipende anche da altri fattori che avvengono fuori dal letto?

In vista della Giornata Mondiale del benessere sessuale, che si terrà il 4 settembre, promossa dall’Ordine Mondiale della Sanità (OMS), il Professor Emmanuele A. Jannini, Ordinario di Sessuologia Medica ed Endocrinologia dell’Università di Tor Vergata, ha raccontato quello che viene considerato il percorso ideale per arrivare al rapporto col proprio partner.

Ebbene sì, una vita sessuale che si possa considerare soddisfacente dipende anche da altri fattori che avvengono fuori dal letto e che portano anche a percepire le cose in maniera diversa durante il rapporto. Il primo luogo che porta a migliorare il rapporto sessuale è la cucina. Il salotto non deve essere un luogo imprescindibile, perché la vita sedentaria favorisce diverse patologie che possono portare a rendere tutto più complicato in camera da letto.

No ai luoghi della movida dove circola droga e alcol, senza considerare poi i danni legati al fumo attivo o passivo. Lo studio medico è un luogo fondamentale, sono infatti fondamentali dei check che si possano considerare abituali e periodici. La farmacia poi può essere un luogo dove ricevere consigli e migliorare il proprio stato.

maschio_o_femmina_inghilterra_elimina_il_sesso_dal_censimento_thumb660x453Per l’88% degli uomini il sesso rimane una componente centrale della vita. Secondo i dati della ricerca GFK condotta dell’ambito della campagna Ticket to Love e promossa da IBSA Farmaceutici Italia, la défaillance sessuale rimane un tasto dolente per l’uomo: il 51% degli intervistati l’ha conosciuta almeno una volta nella vita, mentre per il 13% si tratta di un problema che si presenta in maniera intermittente o cronica (da una volta su quattro a ogni rapporto). Di coloro che hanno il problema, la percentuale dei più giovani (35-44 anni) è comunque rilevante (17%).

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