Escobar, amore e declino del più famoso narcotrafficante della storia

Dopo averli visti recitare in Vicky Cristina Barcelona nel lontano 2008, Javier Bardem e Penélope Cruz tornano finalmente insieme sul grande schermo nei ruoli del più conosciuto e carismatico narcotrafficante della storia, Pablo Escobar, e della sua amante, la giornalista Virginia Vallejo a cui Escobar fu sentimentalmente legato per oltre quattro anni e che fu fondamentale per la sua, seppur breve, carriera politica. Il film Escobar – Il fascino del male è diretto dallo spagnolo Fernando Léon De Aranoa e distribuito dalla Notorius Pictures.

Escobar - Il fascino del male Basato sul best seller della stessa Virginia Vallejo pubblicato nel 2007 Loving Pablo, Hating Escobar, l’ultimo lavoro di Léon De Aranoa è una lente d’ingrandimento sulla vita del “Re della cocaina” vista e raccontata da un punto di vista del tutto inedito, quello di una donna che ha realmente e profondamente amato Pablo al punto da farsi coinvolgere nel suo pericoloso e spietato mondo e che, grazie al suo lavoro di giornalista e al suo potere mediatico, contribuì a renderlo ben presto un potente personaggio pubblico. Virginia fu la prima giornalista ad intervistare pubblicamente Pablo e lo aiutò a scoprire il potere che poteva avere sul popolo colombiano attraverso l’arte della comunicazione e il suo carisma, gli insegnò come trattare con la stampa, come affrontare il pubblico, portandolo ad avere un potere e un consenso sempre maggiore. Una relazione controversa, la loro, che inizia quando Escobar è già un affermato e potente uomo d’affari e che ne fa emergere il suo lato più umano, ma che al contempo sarà anche determinante per la fine del suo impero: dopo essere stata a lungo la sua amante, Virginia decise infatti di collaborare con la giustizia favorendone la cattura.

Escobar - Il fascino del malePenélope Cruz e Javier Bardem, oltre che legati nella vita privata, sono una coppia perfetta anche sullo schermo: la loro sintonia si percepisce dagli sguardi complici, anche se sfruttare la loro lingua madre spagnola avrebbe reso probabilmente tutto più credibile e autentico. Bardem, sfigurato dai chili di troppo funzionali al personaggio, riesce bene a condensare nel suo ruolo quella dualità che fu peculiarità di Pablo Escobar, ovvero un mostro crudele e senza scrupoli e allo stesso tempo inverosimilmente amorevole verso la sua famiglia e la sua gente. Dal canto suo la Cruz riesce ad esprimere nel ruolo della giornalista Vallejo tutte le sue straordinarie doti, dimostrando di essere un’attrice versatile e straordinaria, abilissima nel costruire un personaggio incredibilmente sfaccettato: fragile ed estremamente dura, vittima e carnefice allo stesso tempo. Proprio la Cruz/Vallejo sembra essere qui la protagonista assoluta, non solo perché è lei che narra tutta la vicenda, ma anche perché  la brutale parabola di Pablo Escobar è quasi lasciata a far da sfondo alla sua versione dei fatti, mancando però di quel travolgimento emotivo e introspezione psicologica che ci sarebbe aspettati da un punto di vista femminile sentimentalmente coinvolto. Gli amanti della serie Narcos, che vedeva anche la fascinosa presenza dell’agente della Dea Peña, qui rivisto e interpretato da Peter Sargaard, potrebbero restare un po’ delusi da un film come questo che non vuole essere né una celebrazione di Escobar, né un’operazione che vuole rendere affascinante quel mondo criminale, come ha spiegato la stessa Cruz, bensì un modo inedito e non stereotipato di rappresentare il più temuto e popolare criminale che la storia ricordi, uno spietato mostro dal lato marcatamente umano.

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@vale_gallinari