Lutto nel Cinema, addio a Vittorio Taviani

È morto a Roma all’età di 88 anni, dopo una lunga malattia, il più anziano della coppia di fratelli registi più impegnata e importante del cinema italiano. Figlio di un avvocato, Vittorio Taviani frequenta l’Università di Pisa studiando legge, anche se nel contempo, assieme a un suo amico partigiano, Valentino Orsini e al fratello Paolo, organizza degli spettacoli e delle proiezioni cinematografiche a Pisa e Livorno, dando presto vita al Cineclub di Pisa. Presa la decisione di abbandonare definitivamente gli studi universitari nel 1954, i tre, ormai inseparabili, iniziano a realizzare una serie di documentari a sfondo sociale, largamente ispirati al Neorealismo. I fratelli Taviani, diventato nel tempo un vero e proprio “marchio cinematografico”, nel 1967 iniziarono un’attività autonoma, dirigendo, da allora sempre insieme, il primo film  I sovversivi. Coerenti interpreti di un cinema civilmente impegnato, nella seconda fase della loro carriera, pur continuando a rappresentare la necessità e il rimpianto dell’utopia, si sono dedicati soprattutto alla rievocazione del passato e alla trascrizione filmica di opere letterarie. Tra i film di maggior successo: La notte di San Lorenzo (1982), Kaos (1984), ispirato alle novelle di Luigi Pirandello e Le affinità elettive (1996), dall’originale romanzo omonimo di Goethe.

Nella loro filmografia spicca Padre padrone (1977), dal libro-simbolo dello scrittore sardo Gavino Ledda, vincitore della Palma d’Oro e del Premio della Critica al Festival di Cannes, con Roberto Rossellini presidente della giuria. La pellicola ottenne anche il Gran Prix al Festival di Berlino, il David di Donatello speciale e il Nastro d’Argento per la miglior regia. Del 2007 è La masseria delle allodole, tratto dall’omonimo bestseller della scrittrice Antonia Arslan che racconta il genocidio del popolo armeno durante la prima guerra mondiale, mentre nel 2012 i due registi hanno diretto Cesare deve morire, dramma carcerario ambientato a Rebibbia che nello stesso anno è stato insignito dell’Orso d’oro al Festival di Berlino ed è valso ai Taviani i due maggiori premi ai David di Donatello, quelli di miglior film e di migliore regista.
Nel 2015 i fratelli sono tornati alla regia con Meraviglioso Boccaccio, liberamente ispirato al Decamerone, cui ha fatto seguito nel 2017 la loro ultima opera cinematografica Una questione privata, tratto dal romanzo omonimo di Beppe Fenoglio e presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma
Per volontà della famiglia non ci saranno camera ardente né una cerimonia funebre pubblica, il corpo del regista del verrà cremato in forma strettamente privata.

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@vale_gallinari