Pouille elimina la Davis azzurra
Malgado molte assenze, la Francia passa a Genova contro l’Italia e si qualifica per le semifinali della Coppa Davis, giunta forse all’ultima edizione. Decisive le vittorie in singolare di Pouille, Fognini spreca la chance di portare il confronto al quinto match. Facili Croazia e USA, rimonta Spagna con Ferrer redivivo, Nadal spaventa gli avversari su terra.
Ha deciso il terzo set del quarto incontro, quello di domenica mattina. Perso nettamente il doppio, l’Italia di Davis si è aggrappata, come spesso avvenuto in questi ultimi anni, alle capacità di Fognini. Fiducia ben riposta, considerando le sue attitudini e il suo record nella competizione, specie sulla terra. La prima giornata si era snodata secondo le precisioni: Seppi era riuscito a rimontare due set a Pouille per poi crollare al quinto, Fognini aveva perduto il primo parziale con Chardy, suo carnefice a Indian Wells, per poi passare in quattro. Opposti agli specialisti del doppio Herbert e Mahut, Fabio e Bolelli avevano incassato un’autentica lezione.
La rimonta era ancora possibile, ma dipendeva dal successo domenicale di Fognini, auspicato prologo all’eventuale match di Seppi sul 2-2. Il ligure è partito forte, ha incamerato il primo set, ceduto nettamente il secondo e si è giunti così al terzo. Fabio è salito 3-0, rimontato sul 3-3 ha strappato ancora la battuta a Pouille ed è andato a servire sul 5-3, giocando però un game disastroso. Nel successivo, ha avuto tre set point, due li ha annullati il francese con il servizio, sul terzo Fognini ha fallito un agevole dritto, con conseguente lancio di racchetta. A quel punto l’inerzia era chiara, si è arrivati al tie break, Pouille lo ha vinto agevolmente e ha chiuso 6-3 il quarto, malgrado un break conquistato e poi restituito. Fabio ha pagato gli 87 errori gratuiti, troppi specie nei momenti chiave.
La Francia si è confermata il migliore movimento tennistico del mondo. Pur priva per ragioni varie di Tsonga, Gasquet e Monflis, la compagine detentrice si è ugualmente qualificata per le semifinali. Unico giovane fra i big, Pouille ha tenuto fede al suo ruolo di leader e di numero 11 Atp. Contro Fognini è stato propositivo, il suo servizio ha inciso nei momenti chiave, tolto il black out della fase centrale con Seppi è stato praticamente perfetto.
Quanto agli azzurri, la Davis fotografa una situazione di immobilismo in essere da ormai troppi anni. All’imprescindibile Fognini si affiancano il 34enne Seppi, comunque dignitoso con Pouille, il 36enne Lorenzi e il 33enne Bolelli, ancora dopo anni punto fermo del doppio. I ricambi sono necessari, sta ai giovani, Berrettini fra tutti, proporsi attraverso le vittorie e una crescita di gioco e di classifica.
Tutto questo ammesso che la Coppa Davis esista ancora il prossimo anno. Ad agosto l’ITF voterà le folli modifiche regolamentari promosse da un gruppo di imprenditori che si presentano con il volto di Gerard Piquè. Abituato a spadroneggiare con la sua potentissima squadra di calcio – la stessa che si atteggia a limpida e diversa – il catalano vorrebbe trasformare la nostra competizione in una sorta di mega esibizione ad uso e consumo degli sponsor e al richiamo dei soldi non sono indifferenti i soloni dell’ITF, primo fra tutti il suo presidente Haggerty. Appassionati e giocatori sono fortemente contrari, anche a Genova si è udita con chiarezza l’opinione di un ex campione rispettato come Noah.
Proprio nel paese di Piquè si è svolto un quarto di finale che spiega senza bisogno di tanti giri di parole perché la Davis non vada stravolta. Al rientro dopo i problemi fisici che lo hanno costretto all’inattività da Melbourne e a una serie di ritiri, Nadal si è espresso a Valencia ad alti livelli, forte del contatto dell’amata terra rossa sotto i piedi. Rafa ha vinto in tre set i suoi match con Kohlshreiber e Zverev, portando a 24 i propri successi consecutivi in Davis, record assoluto. Chi sperava che Nadal fosse arrugginito è stato servito, sarà ancora una volta, lo è sempre dal 2005, il grande favorito in tutti i tornei sul rosso. I suoi successi non sarebbero però bastati perché Zverev ha battuto Ferrer e la Germania ha vinto il doppio: il duo Struff Puetz, visto poco nel circuito ma affiatato dalla Bundesliga, la competizione tedesca a squadre, ha prevalso a sorpresa 7-5 al quinto sui due Lopez. Sul 2 a 2, il capitano Bruguera avrà avuto una reminiscenza della sua finale di Montecarlo 1991 contro Becker, capitano tedesco. Ha messo Ferrer sin dal primo giorno a causa di un infortunio occorso a Carreno. Lo ha confermato contro Kohlshreiber resistendo alla tentazione di schierare Bautista Agut. Pur in declino, David si è regalato una fantastica soddisfazione.
A las cinco de la tarde nella Plaza de Toros della sua città di nascita, gremita di una folla esultante e correttissima, in condizioni di vento estreme, il terreno ridotto a forse la metà della terra originaria, Ferrer ha vinto un terzo set entusiasmante, rimontando due volte un break e da 0-3 nel tie break. Kohlshreiber ha reagito, incamerato il quarto fino a portarsi 4-3 al quinto con due palle per il 5-3. Esausti entrambi, non più giovani entrambi, ma lo spagnolo ha piazzato uno scatto dei tempi migliori, effettuato lui il break sul 5-5 e chiuso 7-5 nel delirio del pubblico e dei compagni. Provate a ricreare un’atmosfera simile in un campo neutro, magari in Asia, se vi riesce. Può darsi che i vostri soldi possano anche questo…
La Francia ospiterà la Spagna in semifinale, nell’altra gli Stati Uniti andranno in Croazia. Privi di Goffin, i belgi non hanno potuto nulla a Nashville, mentre il sempre incredibile Kukushkin di Davis ha tenuto in piedi il Kazakistan fino alla domenica mattina prima di essere anche lui travolto dal Cilic impeccabile di questo weekend.
Non è l’ideale, non è il fulcro di questo sport, non è com’era negli anni cinquanta. Molti non la giocano, avrebbe bisogno di una revisione, ma non stravolgetela. Non distruggete la Coppa Davis.