Vettel trionfa ancora: le pagelle del GP del Bahrain
LE PAGELLE DEL GP DEL BAHRAIN – Nella seconda tappa del mondiale di F1 2018 a imporsi è ancora il campione tedesco della Ferrari Sebastian Vettel, al termine di una gara condotta in modo a dir poco magistrale. Seconda e terza le due Mercedes, spiazzate da una folle strategia delle rosse. Attimi di paura al box Ferrari per un incidente che ha coinvolto uno dei meccanici durante il pit-stop di Raikkonen costretto al ritiro. Gara da incorniciare per Gasly, quinto con la sua Toro Rosso, mentre le due Red Bull ufficiali si sono ritirate nei primissimi giri. Ecco le pagelle del GP del Bahrain.
PAGELLE DEL GP DEL BAHRAIN – VOTO 10: L’IMPRESA DI SEBASTIAN VETTEL – Chiamatela impresa, miracolo, capolavoro. La gara numero 200 in Formula 1 del pilota tedesco è la quintessenza delle corse automobilistiche. Perfetto in qualifica, perfetto al via, il vero colpo di genio è riuscire a completare oltre 35 giri sulle gomme soft, contro ogni avvertimento della Pirelli. La gestione del leader del mondiale è da fuoriclasse assoluto, delicatezza in trazione, frenate sempre dolcissime. Vettel ha trattato la sua SF 71H con i guanti bianchi, tenendosi anche qualcosa per resistere agli ultimi disperati attacchi di Bottas. Due vittorie su due in questo avvio di stagione e campionato più aperto che mai. 200 E LODE.
PAGELLE DEL GP DEL BAHRAIN – VOTO 9: IL MIRACOLO DI GASLY – Se Vettel non avesse fatto la gara che ha fatto, oggi, con tutta probabilità il dieci lo avrei dato a questo ragazzo. Gasly infatti riesce nell’impresa di piazzarsi ai piedi del podio, dietro il circolino degli inarrivabili e lo fa con una Toro Rosso che è tutt’altro che un fulmine. Basti pensare che il compagno di squadra arriva quasi dieci posizioni dopo. La gara di Gasly è perfetta, senza sbavature e degna di un veterano assoluto. Sentiremo ancora parlare di questo pilota. PREDESTINATO
PAGELLE DEL GP DEL BAHRAIN – VOTO 8: LA BAGARRE DEGLI PNEUMATICI – Finlamente una vera lotta di strategie e filosofie. Un Gran Premio giocato sul filo delle previsioni, dei distacchi, degli azzardi. Brava la Mercedes a puntare sulla gomma bianca per arrivare fino alla fine con una sola sosta e annullare il vantaggio della Ferrari. Da urlo l’azzardo della Ferrari nel provare a imitare una strategia estrema con una gomma di una mescola più morbida. Questa è la F1 che ci piace, che ci esalta e che ci tiene con il fiato sospeso per una scelta, per un passaggio nella pit lane o meno. Non sono i sorpassi la base delle emozioni, ma la lotta, quella vera, di numeri, centesimi, gestione e usura. UNA GIOIA PER GLI OCCHI
PAGELLE DEL GP DEL BAHRAIN – VOTO 7: LA STRATEGIA FERRARI – Il voto è 7 ma poteva essere 3. Due voti per la stessa identica strategia. Quando vai all-in contro quello che sembra un punto nettamente più forte del tuo, e porti a casa il piatto, allora sei un genio, ma il confine tra genio e follia è spesso labile. In termini di mero calcolo, la strategia Ferrari è stata veramente senza senso. Vettel era su una gomma più morbida dei suoi rivali e con più giri di usura. Poteva rientrare, montare una gomma più prestazionale dei suoi avversari e cercare un paio di difficili sorpassi in pista. Portare a casa, nella peggiore delle ipotesi, un podio. Si è scelto invece di andare fino alla fine con una gomma che poteva anche scoppiare da un momento all’altro, facendoti perdere punti e morale. Non è successo, Vettel è anche riuscito a resistere agli attacchi di Bottas e a portare a casa il bottino pieno, quindi la strategia si è rivelata vincente. Dal prossimo Gran Premio però, lasciamo che sia chi deve inseguire a rischiare. ALL-IN
PAGELLE DEL GP DEL BAHRAIN – VOTO 6: IL GP DELLE MERCEDES – La gara della scuderia anglo-tedesca, viste le premesse, è stata esattamente quello che doveva essere. Una strategia conservativa, tagliando una sosta, un po’ di tattica usando Hamilton per fermare Vettel e avvantaggiare Bottas come fecero a Barcellona 2017 e un pizzico di fortuna nel doppio ko Red Bull, le uniche monoposto in grado di inserirsi nella lotta tra Mercedes e Ferrari. Il vero punto debole di giornata è stato il colpevole ritardo nel rendersi conto che Vettel non sarebbe più rientrato. Bottas doveva iniziare a spingere molto prima e, probabilmente, avrebbe avuto un paio di giri per mettere alle corde gli pneumatici di Vettel. La reazione invece è stata tardiva e ormai i buoi erano scappati dalla stalla. TROPPO SICURI DEI PROPRI MEZZI
PAGELLE DEL GP DEL BAHRAIN – VOTO 5: LA GARA DI HAMILTON – The Hammer continua il suo tribolato avvio di stagione. Dopo la penalità in griglia e una qualifica non da Hamilton, Lewis termina il GP del Bahrain con una prestazione abbastanza anonima. Essere usato come tappo per favorire il compagno di squadra Bottas è stato forse uno dei momenti più bassi della sua intera carriera di pilota. Qualcosa che mai ci saremmo aspettati da un pluricampione del mondo. Da un certo punto in poi di gara si è messo in modalità risparmio, sia di gomme che di motore, in previsione di una rabbiosa rimonta di Vettel con le supersoft che non si è mai avverata. LA GUERRA DEI TARTARI
PAGELLE DEL GP DEL BAHRAIN – VOTO 4: I MOTORI RENAULT – Una stagione a lamentarsi dei motori Honda, di quanto facessero acqua da tutte le parti. Una stagione a invocare un cambio. Poi il cambio arriva e una monoposto motorizzata Honda si mette in tasca tutte le Renault ufficiali e non. Le prime Reanult in griglia sono rispettivamente sesta, settima e ottava, davanti a loro due Ferrari, due Mercedes e una Honda. Chissà cosa sta pensando Alonso stasera. RIDE BENE CHI RIDE ULTIMO
PAGELLE DEL GP DEL BAHRAIN – VOTO 3: LE GOMME PIRELLI – La battaglia delle strategie è stata meravigliosa ma questo non toglie che il lavoro fatto dalla Pirelli con gli pneumatici sia, ancora una volta, deficitario. Se una Soft è in grado di girare per ben 35 giri, senza subire mai un vero e proprio crollo di prestazioni, significa che qualcosa nelle mescole, non funziona nel modo giusto. Tutti aspettavano il momento in cui Vettel sarebbe stato costretto a cambiare le proprie gomme, momento che non è mai arrivato. Un giorno, degli ingegneri capaci e preparati, ci spiegheranno in base a cosa stilano le loro previsioni di vita e di utilizzo delle varie mescole, previsioni che sembrano destinate a essere puntualmente smentite. INDECIFRABILE PIRELLI
PAGELLE DEL GP DEL BAHRAIN – VOTO 2: IL GP DELLE RED BULL – Il weekend delle Red Bull si può riassumere con la gara del povero Ricciardo. All’improvviso il buio. Se da un lato Verstappen alterna errori da principiante a sfortuna da Paperino, dall’altro fa male vedere una monoposto che si spegne come se le avessero staccato la presa dal muro. Qualcosa nella vettura dei due tori non sembra andare per il verso giusto, c’è un clima sbagliato all’interno del box, con una rivalità tra piloti che non sta giovando a nessuno. Intanto anche la piccola Toro Rosso festeggia, in barba ai grandi budget e piloti di quelli di cui dovrebbero essere il team satellite. BUIO PESTO
PAGELLE DEL GP DEL BAHRAIN – VOTO 1: IL PIT STOP DI RAIKKONEN – Se la scorsa settimana in Australia pensavamo di averle viste tutte con i pit-stop della Haas, questa settimana ci pensa la Ferrari a regalarci il momento thriller di giornata. Pit stop di Raikkonen. Vettel è primo, il box decide di montare le gomme rosse sulla macchina del finlandese. La posteriore destra non esce dal mozzo, l’addetto al semaforo, come la Haas una settimana fa, da il via per riflesso incondizionato e Raikkonen parte con tre gomme nuove e una vecchia, travolgendo il povero addetto alla pistola. Meccanico portato via in barella, e gara finita per Raikkonen. BENE MA NON BENISSIMO
PAGELLE DEL GP DEL BAHRAIN – VOTO 0: IL WEEKEND DI VERSTAPPEN – Il nuovo Senna continua nella sua personale rincorsa al record di ritiri di tutti i tempi. Questa settimana vede bene di schiantarsi contro le protezioni durante la Q1. In gara parte bene, compie un bellissimo sorpasso su Hamilton, giusto per ricordarci e ricordarsi che di talento, quando vuole, ne ha sempre da vendere. Peccato che sull’incrocio che ne consegue si trova la posteriore destra tagliata dall’ala dell’inglese. Sfortuna? Probabile. Malizia di Hamilton? Visto che le ali sono state cambiate proprio per evitare questo tipo di situazioni, ne dubito. La verità è che Verstappen continua a essere troppo irruente, incapace di gestire una gara nei suoi momenti. Guardasse la partenza di Hamilton e la sua accortezza nelle prime curve per capire come un campione del mondo fiuta e si tiene alla larga dai guai. Gli farebbe bene. ETERNA PROMESSA
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