Scandalo in Siria: sesso in cambio di aiuti umanitari
La scandalosa crisi siriana in cui i paesi occidentali, con i relativi alleati del golfo, hanno agito per spodestare il legittimo governo, si tinge di tinte sempre più fosche. Dopo circa tre anni di denunce ed indagini, l’UNFPA, il fondo per le popolazioni delle Nazioni Unite, ha reso pubblico un report intitolato “Voci dalla Siria 2018” in cui si dice testualmente: “Ci sono stati esempi di donne o ragazze che sposavano per un breve periodo di tempo i responsabili della distribuzione di aiuti per offrire regolarmente servigi sessuali al fine di ricevere cibo; personale addetto alla distribuzione che chiedeva a donne e ragazze il numero di telefono; o che le accompagnava a casa per ottenere qualcosa in cambio” sia di materiale che in termini di favore sessuale.
Il report mette in luce che ovviamente erano proprio le donne più deboli e vulnerabili, perchè sole, come vedove e divorziate spesso sfollate, ad essere oggetto delle violenze, perchè di questo di tratta. Il caso venne denunciato la prima volta nel 2015 da Danielle Spencer che era operatrice nei campi di sfollati siriani nel sud del paese ed in Giordania. Raccolse decine di testimonianze e dice (alla BBC) che molte donne si rifiutavano di andare a prendere quanto le toccava per paura di essere molestate. Peraltro il fenomeno era così endemico che le donne che si recavano presso le organizzazioni umanitarie per ricevere cibo e beni di prima necessità spesso erano stigmatizzate socialmente come “puttane” in quanto alla popolazione locale era evidente cose venisse chiesto in cambio degli aiuti umanitari. La Spencer ha aggiunto che in effetti le agenzie dell’ONU sono oramai a conoscenza della situazione da sette anni e che hanno chiuso gli occhi per poter continuare a raggiungere con gli aiuti il sud della Siria. Inoltre ha aggiunto “l’attuale sistema delle Nazioni Unite per come si configura attualmente ha deciso di sacrificare il corpo delle donne“. Che altro aggiungere se non che di casi simili a quello siriano ne abbiamo sentiti molti altri?
Nel giugno del 2015 l’IRC sorvegliò 190 donne a Dara’a e Quneitra e stabilì che circa il 40% delle donne erano state oggetto di violenze quando si recavano presso le sedi delle ONG per ricevere i soccorsi. Questi allarmi vennero resi di dominio pubblico sempre nel 2015 in un meeting delle agenzie dell’ONU e organizzazioni che si occupano della carità patrocinato dall’UNFPA che si è tenuto in Giordania.
In pratica le agenzie dell’ONU hanno ampiamente ignorato gli allarmi o comunque fatto ben poco per ovviare a questa situazione orribile. Così i siriani hanno avuto il piacere di conoscere il mondo occidentale per come esso realmente è ed è sempre stato. Ai siriani, noi europei, con i nostri alleati, abbiamo regalato una guerra civile durante la quale si sono ritrovati ad essere amministrati da terroristi, mercenari e da criminali di guerra; e quando l’occidente ha fatto vedere il suo volto bello, quello “dell’aiuto umanitario“, anche in questo caso i siriani ma soprattutto le siriane hanno dovuto accettare l’inaccettabile.