Con le coperte a scuola. Roma: gelo e termosifoni rotti

Coperte a scuola- Sembra che le polemiche per i disagi causati da una piccola ondata di freddo non siano ancora terminate: cosa succederà? Dureranno di più del freddo medesimo, destinato a durare poco, o verranno archiviate immediatamente, dato che sembra che la primavera stia bussando alle porte? Il fatto che un paese come l’Italia sia in tali difficoltà per qualche centimetro di neve ed un po’ di freddo, che comunque non è nemmeno stato eccessivo, lascia un pelo sorpresi a fa pure arrabbiare molti, soprattutto tra quanti hanno dovuto affrontare spostamenti o viaggi a causa del lavoro o peggio di problemi sanitari.

Coperte a scuola- Come se le polemiche sui trasporti non bastino, stamattina a Roma con la riapertura delle scuole, centinaia di ragazzini si sono presentati a scuola armati di coperte ed infatti notizie di edifici scolastici con termosifoni rotti arrivano da Trastevere, ma non solo. Dopo la chiusura durata più giorni e col freddo intenso, tubature ghiacciate hanno creato problemi a vari istituti. Del resto problemi simili si ebbero a Roma già ad inizio gennaio quando, dopo il ritorno dalle vacanze di Natale, con due settimane di chiusura gli studenti capitolini dovettero passare giornate a scuola con addosso giacche e piumini.

Coperte a scuola-All’epoca la sindaca Raggi lanciò l’operazione “scuole calde” che consisteva nell’accensione degli impianti di riscaldamento il giorno prima dell’effettivo ritorno a scuola dei ragazzi, ma anche allora i risultati non furono quelli sperati. I presidi parlano del 20-30% degli studenti al gelo e il comune spiega che gli impianti sono vetusti come del resto anche l’edilizia scolastica di certo non costruita coi recenti criteri di risparmio e resa energetica. Il problema è generale e non riguarda solo Roma, anzi in località molto più fredde gli studenti, in inverno, combattono quotidianamente la loro battaglia contro il freddo.

 

Redazione Lineadiretta24