George Soros contro Bitcoin, Facebook e Google

George Soros contro Bitcoin, Facebook e Google. Il noto finanziere e filantropo ungherese, per alcuni un demonio per altri un benefattore, comunque un personaggio controverso e potentissimo, intervenendo al World Economic Forum di Davos ha detto la sua sulle criptovalute e sui siti interner che, volenti o nolenti, condizionano ed influenzano le nostre vite ed i nostri pensieri. Interpellato sulle notevoli oscillazioni di Bitcoin il finanziere ha dichiarato “Bitcoin non è una moneta, una moneta deve essere una riserva stabile di valore e una moneta che può oscillare del 25% in un giorno non può essere usata, per esempio, per pagare un salario. Si tratta di speculazione, dovuta alla mancata comprensione”. Sicuramente George Soros di speculazioni sulle monete se ne intende visto che fu il principale protagonista du due speculazioni monetarie contro la sterlina e la lira italiana nei primi anni ’90. La lira fu svalutata del 30% e Soros da quelle “scomesse” guadagnò più di un miliardo di dollari. C’è da dire che George Soros è in buona compagnia tra i critici di Bitcoin. Anche Warren Buffet, il più grande value investor di tutti i tempi, di recente ha previsto una loro fine imminente.

 

george sorosMa sono anche i Social network ed i colossi del web ad essere nel mirino di George Soros. Sia per la loro nefasta influenza sul pensiero che viene abilmente manipolato inducendo desideri, sia perché si arricchiscono in maniera sproporzionata godendo di regimi fiscali che le pongono al di fuori della concorrenza. Queste le parole del finanziere al riguardo: “Le Social Company ingannano i loro utenti manipolando la loro attenzione e dirigendola verso i loro obiettivo commerciali, provocando deliberatamente la dipendenza ai servizi che forniscono. E la cosa è molto pericolosa soprattutto per gli adolescenti”. Poi ha aggiunto: “Nella nostra era digitale, stanno inducendo le persone ad abbandonare la loro autonomia. E le persone senza libertà di pensiero possono essere manipolate con facilità. E’ un pericolo attuale: basti pensare a quale ruolo importante abbiano avuto nelle elezioni presidenziali Usa”. Ed inoltre “Facebook e Google influenzano il modo in cui le persone pensano e si comportano, senza che le persone se ne accorgono. La loro straordinaria redditività è in gran parte funzione del fatto che evitano responsabilità per i contenuti delle loro piattaforme“. Concetti non nuovi ma che fa impressione sentire nelle parole di George Soros. Ma la soluzione, secondo lui, c’è. “È solo una questione di tempo prima che si rompa il dominio globale dei monopoli statunitensi sulle tecnologie dell’informazione. Davos è un buon posto secondo me per fare un annuncio: i loro giorni sono contati, la regolamentazione e la tassazione saranno la loro rovina, e il Commissario europeo per la concorrenza (Margrethe Vestager) sarà la loro nemesi”.

 

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@MassimoSilla_