Gabriele Mainetti a lavoro su un nuovo “film corale, con donna punta di diamante”
Nuovo progetto in cantiere per Gabriele Mainetti. Il regista della pellicola già culto Lo chiamavano Jeeg Robot ha rivelato che, dal prossimo 19 febbraio, sarà nuovamente sul set per iniziare le riprese romane del suo, nuovo film, una storia “corale sull’identità”, come l’ha definita all’ Ansa a margine di un incontro sul cinema, che avrà “come punta di diamante una donna”.
Un nuovo racconto cinematografico dalle mille sfumature, forte di una sceneggiatura scritta a quattro mani dallo stesso regista e da Nicola Guaglianone, il cui titolo “non c’è ancora” perché, come anticipato da Mainetti, quello di lavorazione è in inglese: “ma sarà probabilmente cambiato” ha sottolineato il regista “perché si tratta di una storia romana”.
E, come fu per il suo, penultimo affresco romano che, nel 2016, gli valse il David di Donatello come “miglior regista esordiente”, anche in questo caso la pellicola sarà, secondo quanto riferito all’Ansa, “un mix di generi bello, folle, super pop”, un chiaroscuro sull’universo femminile che il produttore cinematografico si è detto felice di poter raccontare.
Per quanto riguarda, invece, la delicata e quanto mai attuale tematica delle molestie e violenze sessuali nel mondo del cinema, Gabriele Mainetti si è espresso in merito, spiegando che “Chi ha sbagliato deve assolutamente pagare, ma è molto molto sottile la percezione di quello che è un corteggiamento insistito e la molestia, invece la violenza è chiara, è inutile prenderci in giro. Però credo fortemente che alla base di questo abuso di potere ci sia la concezione assurda che molti ancora hanno, per cui la donna debba vendersi, per ottenere qualcosa, attraverso la sessualità. Basta, ma di che parliamo? E’ un’idea folle che va superata”.
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