Huacachina: la città nel deserto
“Quando c’è una meta
anche il deserto diventa strada”
(Proverbio tibetano)
Ci sono viaggi che tramontano nell’anonimato di ordinarie destinazioni; e poi ci sono le mete: percorsi che si perdono tra le dune dell’anima; granelli di sabbia tra oasi naturali di miraggi urbani avvolti dal mistero di una natura che si diverte a dipingere scenari fantastici, nell’utopia di una realtà che, da oggi, ha un nome ed un disegno geografico tutto da scoprire.
Niente mal d’Africa, soltanto il sogno latinoamericano del Sahara peruviano: il deserto di Atacama.
A pochi chilometri di distanza dall’immensa Laguna Blu dell’Oceano Pacifico, nei pressi della vicina Ica, il deserto si ramifica in vertiginose dune di sabbia creando impervie montagne giallo oro a ridosso di un’oasi lacustre naturale avvolta da una riserva fauno-floristica da mille e una notte, che la leggenda si diverte ad immortalare tra i miraggi di Huacachina, la città nel deserto.
Huacachina, paradiso del sandboarding
Una moderna “oasi d’America”: Huacachina
è questo, e molto di più. In un desolato e dunoso lembo di terra prosciugato dal deserto, la leggenda si diverte a costruire scenografici castelli di sabbia lambiti dalle salubri e sulfuree acque di un modesto lago naturale incorniciato dal clorofillico refrigerio di imponenti e statuarie palme, mimesi autoctone e sempreverdi di un’oasi naturalis animata dal rigoglio di freschi eucalyptus e scompigliati huarangos querciformi.
Tra le saline acque della lagunosa riserva termale del deserto la leggenda si perde nel mito di una principessa sirena che, tra i miraggi di un singolare bagno tra le disidratate acque di una misera pozzanghera, tenta di sfuggire al richiamo di un misterioso cacciatore; avvolta da un lungo e magico mantello che, a contatto con la sabbia, disegna imponenti montagne intorno ad un profondo pozzo d’acqua effervescente. L’Oasi di Huacachina è oggi un importante centro termale assopito tra i riflessi dorati delle sabbie di Atacama, nella piccola urbs cristallina di Huacachina. Un piccolo e suggestivo centro urbano di appena 91 abitanti che, a partire dagli anni ‘40, ha visto lievitare un turismo di massa quasi oltraggioso che ha finito per depauperare il leggendario patrimonio lacustre naturale, oggi “reintegrato” attraverso l’approvvigionamento artificiale di moderne “falde acquifere”. Nonostante i numerosi restyling dettati da un mercato in crescente espansione, il fascino di Huacachina continua ad ammaliare filiere di curiosi desiderosi di immergersi nel naturale comfort di un deserto “sui generis”.Un turismo di massa che, ancora oggi, continua a reinventarsi attraverso singolari attrattive “agonistiche” di strabilianti performance tra le onde di acrobatici surf sulla sabbia, nel sandboarding della Regina di Atacama. Per raggiungere le ambrate “vette” di Huacachina niente skylift ma comodi dune buggy, piccoli fuoristrada dotati di grandi ruote e protezioni simili alle jeep da rally che vi guideranno fino alla Gran Duna: la duna di sabbia più ampia al mondo. Su www.expedia.it il pacchetto all inclusive, al costo di euro 786,00 A/R, riserva anche interessanti cambiamenti di rotta nella suggestiva Valle degli Incas. “L’immensa distesa di sabbia costringe chiunque a scrollarsi di dosso quella parte di superficialità che è in ciascuno di noi per assumere un atteggiamento di sfida e di cambiamento. Non vi sono altre possibilità per scoprire veramente il fascino del deserto, tutto il resto può essere soltanto un viaggio o una semplice vacanza, ma non la vera esperienza del Sahara che entra nello spirito e non l’abbandona per tutta la vita. La grande solitudine ci porta a lunghe riflessioni” (Romano battaglia – Sabbia, 2007).