La guerra dei Roses, al Teatro Eliseo la discesa agli inferi di una coppia (apparentemente) perfetta

Quando un grande amore finisce non resta che prenderne consapevolezza, raccogliere le macerie e proseguire per la propria strada. Nella teoria siamo tutti d’accordo, ma in pratica nella maggior parte dei casi la separazione è sempre qualcosa di doloroso, traumatico, feroce, a volte violento e che in tutti i casi fa emergere la parte peggiore dell’essere umano. Ma come accade che due persone che si sono perdutamente e sinceramente amate arrivino a odiarsi, a disprezzarsi, a ripugnarsi tanto da arrivare a distruggersi l’un l’altro?

la-guerra-dei-roses-foto-di-bepi-caroli-dsc_1610-mediaFino al prossimo 7 gennaio 2018 al Teatro Eliseo Filippo Dini porta in scena La guerra dei Roses, vicenda tratta dal romanzo di Warren Adler del 1981 e resa celebre dall’omonimo successo cinematografico di Danny De Vito, dove si narra dell’idilliaca (prima) e tragica (poi) parabola dei coniugi Rose. Storia che sembra rispettare le tappe canoniche del rapporto sentimentale: l’innamoramento, il matrimonio, i figli, fino a che l’amore si trasforma in odio cedendo il passo al rancore, all’astio e all’intolleranza. Barbara e Jonathan sono una coppia apparentemente perfetta: sinceramente innamorati, benestanti, lui borioso e ambizioso uomo d’affari e lei una moglie fedele che per diciotto anni ha accompagnato il marito nella sua scalata sociale ed economica senza mai reclamare nulla, fino a che qualcosa comincia a incrinarsi. Anche Barbara sente infatti l’esigenza di affermarsi, di non essere più solo l’ombra del marito, ma di esprimere tutte le sue capacità aprendo una società di catering per dedicarsi a tempo pieno alla cucina, da sempre la sua grande passione.

La frustrazione per la mancata realizzazione professionale e il risentimento nei confronti di un marito che non riesce a capire l’esigenza della moglie, porteranno la coppia in un crescendo d’odio, atroci dispetti e bassissime crudeltà: una vera e propria guerra che anche nel titolo richiama la sanguinosa guerra delle due rose, una delle più atroci della storia inglese, sostenuta dai due rispettivi avvocati che a loro volta conducono la loro personale guerra per mezzo dei propri clienti. Campo della spietata battaglia sarà la tanto amata e bellissima casa dei coniugi che nessuno dei due è disposto a cedere all’altro per non soccombere, ma che si rivelerà una trappola infernale per entrambi, con una scenografia che che man mano cadrà a pezzi come il rapporto tra i due fino al sorpredenente finale. Per due ore si resta incollati alla poltrona assistendo a quella mutazione dei sentimenti capace di trasformarci in animali, una metamorfosi del cuore e dell’animo magistralmente interpretata da un’Ambra Angiolini e un Matteo Cremon impeccabili nei loro personaggi e che hanno saputo rendere al meglio la vicenda dei Roses, una tragicommedia straordinaria, grottesca e crudele con momenti di autentica comicità in cui ferocia e follia si intrecciano al sadismo e alla spietata e brutale necessità di schiacciare l’altro che un tempo si è amato, senza capire che fare un passo indietro e cedere all’orgoglio, in certi casi, potrebbe addirittura salvare la vita.

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@vale_gallinari