Forteto, Condanne definitive per la comunità degli orrori

Forteto. Dopo più di 30 anni da quello che fu l’inizio della vicenda si mette la parola fine ad un processo nel quale è emerso chiaramente il quadro accusatorio. La Cassazione conferma quasi tutte le condanne e chiede la revisione del processo solo per un capo d’imputazione a carico del guru, il Profeta come era stato chiamato, Lorenzo Fiesoli. Nel nuovo processo dovrà essere ricalcolata la pena ma la Cassazione ha sancito che tutti i testimoni hanno detto la verità, infatti le pene pecuniarie sono state tutte confermate. Per il suo braccio destro Goffredi invece è scattata la prescrizione. La sentenza stabilisce quindi che al Forteto sono accaduti abusi, umiliazioni, vessazioni, violenze fisiche e psicologiche ai danni di coloro che avrebbero dovuto essere aiutati. Abusi e violenze durate più di 30 anni per una serie incredibile di errori causati, probabilmente, dall’influenza che il Fiesoli e la sua struttura avevano nell’ambito della sinistra toscana.

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Il “Profeta” Fiesoli

Ma cos’è il Forteto? Un’azienda agricola ed una comunità di recupero per ragazzi disagiati. Un fiore all’occhiello, almeno così sembrava, una sorta di utopia, perlomeno nelle intenzioni manifestate alla sua fondazione. Ancora oggi i prodotti del Forteto sono venduti in tutto il mondo, i suoi formaggi famosi anche negli Stati Uniti ed un fatturato importante. La comunità venne fondata da Fiesoli e Goffredi nel 1977, nelle sue intenzioni avrebbe dovuto dare una possibilità a ragazzi e ragazze provenienti da famiglie disagiate, con genitori con problemi di alcool e droga e per abusi in famiglia. Questi ragazzi, secondo le teorie dei due fondatori che dicevano di ispirarsi a Don Milani, erano allontanati dalle famiglie di origine ed affidati ad una coppia che viveva nella struttura. Qui i genitori adottivi avrebbero vigilato sul ragazzo educandolo e facendolo lavorare nell’azienda agricola. Un progetto che sembrava molto bello e che inizialmente ha avuto molto successo. Secondo le teorie di Fiesoli e Goffredi, recidere qualunque legame con la famiglia di origine liberando il ragazzo dai vincoli di sangue. La “famiglia funzionale”, quella quindi affidataria, libera da ogni influenza, veniva decisa a tavolino così come veniva decisa l’educazione dell’affidato. Teoria che non ha comunque riscontri da nessuna altra parte del mondo, rifiutata la tutti gli psicologi infantili ma che al Forteto riscuote un grande successo. Solo che non avviene proprio così. Il Tribunale dei minori affidava i ragazzi si ad una coppia della struttura, ma una volta che l’assistito era all’interno del Forteto la “famiglia funzionale” veniva decisa, ovviamente dal Profeta, formando nuove coppie, vale a dire che i ragazzi non erano poi cresciuti dalla famiglia alla quale erano stati affiati ma da altri due soggetti che nemmeno formavano una coppia. Ma sopra tutti c’era sempre sui, il Profeta, Fiesoli, che supervisionava sulla vita di tutti. Nonostante all’esterno sembrasse un luogo ideale le regole interne del Forteto erano incredibili. Prima di tutto i ragazzi erano sfruttati facendoli lavorare come schiavi, e lavoravano indubbiamente bene visto che i prodotti sono tutt’ora considerati di primissima qualità. Ma nel mentre dovevano anche frequentare la scuola ma soprattutto dovevano sottostare alle richieste sessuali dei genitori affidatari e dei vertici della struttura. Chi provava a ribellarsi veniva picchiato, umiliato pubblicamente, torturato fisicamente e psicologicamente. Ma già nel 1978 il Magistrato Carlo Casini, cattolico ed antiabortista, particolare che avrà la sua importanza, fa arrestare Fiesoli e Goffredi vengono arrestati per violenza sessuale ed abusi sui minori. Vengono scarcerati nel 1979 e qui iniziano le cose incredibili. Il giorno stesso della scarcerazione del Fiesoli un bambino down viene affidato dal Tribunale dei minori di Firenze al Forteto. Il giorno della scarcerazione! Le voci cominciano a girare ma il Forteto è una sorta di comunità modello della sinistra toscana, regione notoriamente “rossa”. Il Forteto è un modello, un qualcosa da presentare all’esterno per far vedere che dove comanda la sinistra le cose funzionano e casini è un democristiano, quindi le accuse rivolte al Profeta sono strumentali, sono per far andare contro la sinistra. Il tutto viene dimenticato. I politici, anche politici di primissimo livello, vanno a farsi fotografare col Fiesoli,  il Tribnale dei minori di Firenze continua a mandare ragazzi nella struttura che, come emergerà dalle varie inchieste, subivano abusi dal Fiesoli già dal loro ingresso nella comunità e poi li subivano anche dai genitori affidatari. Bambini di sette, otto anni, che avevano già subito abusi e che si ritrovavano a rivivere l’incubo dove avrebbero dovuto essere salvati ed aiutati. Nessuno riusciva nemmeno a scappare perché non avevano più nessuno fuori e non erano pagati per il lavoro svolto, quindi non avevano alcun posto dove andare e nessun soldo.

fortetoMentre D’Alema, la Turco, Di Pietro, Fassino ed altri leader della sinistra vanno a mangiare presso il Forteto per presentarlo come un’eccellenza gli abusi sistematici e continui proseguono. Ogni giorno uno dei ragazzi viene preso per essere umiliato di fronte a tutti per fargli confessare colpe che non ha mai commesso, per denigrare i propri genitori reali, per ammettere abusi da parte loro che in certi casi non hanno mai subito. I testimoni parlano di lavaggio del cervello. Ma qualcuno se ne accorge, la Corte europea dei diritti dell’uomo condanna l’Italia per gli abusi subiti da un bambino che era stato tolto alla vera madre alla quale veniva impedito di vederlo, e per certificazioni false fatte dagli assistenti sociali. L’Italia fa ancora finta di nulla. Ma nuove denunce costringono la magistratura ad intervenire di nuovo, il Fiesoli viene nuovamente condannato ma solo in primo grado, quindi può continuare a stare al suo posto.  Ma le voci cominciano ad essere troppe ed incredibilmente la sinistra toscana invece che scaricarlo fa ancora quadrato. Il Fiesoli viene invitato a parlare proprio sui problemi dei ragazzi a convegni ed incontri, la Regione continua a dare finanziamenti al Forteto, il tribunale gli affida ragazzi mentre è già tutto noto. Gli assistenti sociali del comune ricevono le denunce di ragazzi che sono riuscite a fuggire, ma le ignorano. Il Forteto è una struttura che funziona, il Forteto fattura, il Forteto è un’eccellenza, meglio far finta di non vedere, meglio non ammettere che è un lager, un posto dove avviene l’orrore. Si instaura una commissione regionale per indagare e tutto emerge chiaramente. La commissione è guidata da un politico di Centrodestra, Stefano Mugnai,  e la vicepresidenza ad un membro del Pd, Bambagioni, e nella relazione prodotta emerge chiaramente che il Forteto è un luogo di abusi, non una struttura d’eccellenza. Ma ancora non succede nulla. Perché il Pd fa orecchie da mercante. Le opposizioni in parlamento chiedono una commissione dì inchiesta parlamentare ma il Pd si oppone e salta tutto. Se ne fa un’altra regionale, presieduta proprio dal Bambagioni che evidentemente è uno dei pochi nel Pd a non occuparsi della reputazione del partito ma della vita di quei sfortunati ragazzi. La relazione di questa seconda commissione è ancora più dura della prima. La trasmissione “Le Iene” grazie a due servizi del bravissimo Pablo Trincia rende noto a tutto il pubblico nazionale l’incredibile caso. Il Pd torna sui suoi passi e accetta la commissione d‘inchiesta. Oramai le sentenze e le testimonianze sono troppe, il Fiesoli viene allontanato dalla struttura, anche se continua ad essere a piede libero, la il Forteto continua incredibilmente ad operare e le violenze proseguono. Fino alla sentenza d’appello ed ad oggi a quella definitiva della Cassazione. Restano le domande, come ha potuto il Tribunale affidare dei ragazzi ad una struttura nella quale i responsabili erano stati condannati per violenza sessuale su minori? Come hanno potuto gli assistenti sociali ignorare le denunce? Come ha potuto la sinistra toscana far finta di nulla per presentare un luogo di dolore come un’eccellenza semplicemente per mero calcolo elettorale? Perché poi il Pd, ma anche gli altri partiti della sinistra, hanno continuato a difendere o, nel migliore dei casi, a fare gli indifferenti per un orrore così grande? Come hanno potuto i servizi sociali affidare bambini al Forteto senza poi interessarsi per anni alla vita dei bambini stessi arrivando ad ignorare che i bambini non erano poi cresciuti da chi erano i regolari affidatari? Quella sul Forteto è una delle più oscure vicende che vanno a macchiare la storia della sinistra italiana e per quanto il numero di abusati sia enorme ed il tutto sia avvenuto per più di 30 anni incredibilmente quasi nessuno di questa storia sa nulla, segno che anche l’informazione ha voluto ignorare lo scandalo. 30 anni di silenzio sulla pelle dei bambini più sfortunati, sulla pelle degli ultimi. Per non dover riconoscere d’aver sbagliato. Per non dover ammettere che nella rossa Toscana qualcosa non funzionava, per non dover togliere il fiore dall’occhiello.

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@MassimoSilla_