Il malato immaginario di Moliere sbarca al Teatro Eliseo
“Gli uomini muoiono delle loro cure, non delle loro malattie”: questo è Il malato immaginario di Moliere con Gioele Dix protagonista, ora in scena al Teatro Eliseo, dove sarà fino al 17 dicembre.
Nata nel 1974 dalla traduzione realizzata da Cesare Garboli (uno dei più grandi studiosi del commediografo francese) per Romolo Valli, la piece fu ripresa nel 1980 da Franco Parenti per la regia di Andrée Ruth Shammah, spettacolo in cui lo stesso Dix recitava la parte dell’innamorato. Nel 2014 la decisione di riproporlo, come omaggio per i 25 anni dalla scomparsa di Parenti, con la stessa regia e con Gioele Dix protagonista. Da qui l’aderenza alla traduzione del Garboli e una certa fedeltà all’essenziale scenografia e ai bellissimi costumi di Gian Maurizio Fercioni, proposti nel 1980. Così, nel salotto di una casa benestante, sta Argan (Gioele Dix), buttato sulla sua poltrona rossa, a lamentarsi delle sue continue ed inguaribili malattie. Qui si consuma il dramma dell’ ipocondriaco, che attende la sua fine tra clisteri e medicine di ogni sorta, scontrandosi spesso con la sua cameriera, Antonia (Anna Della Rosa), e trovando conforto solo tra le braccia della moglie (Linda Gennari). Ma prima di ‘morire’ Argan ha deciso di combinare il matrimonio della figlia Angelica (Valentina Bartolo), innamorata di Cleante (Francesco Sferrazza Papa), con il figlio del dottor Purgone (Francesco Brandi), perché si sa, “un medico fa sempre comodo”.
Saranno tante le situazioni tragicomiche di cui sarà protagonista il povero Argan, che si rivelerà essere vittima di sé stesso: “Argante usa la malattia come difesa verso gli affetti che non è in grado di gestire. La commedia è costruita su molti su e giù, e passa dall’allegria alla disperazione con squarci di profondità fantastici fotografando quello che siamo noi oggi. Ma questo è il genio di Molière. C’è l’umanità e c’è la ferocia. E’ crudele ma fragile. Oggi diremmo bipolare”, ha dichiarato lo stesso Dix. Uno degli intramontabili e raffinatissimi capolavori teatrali dunque, Il malato immaginario mette in scena la farsa vera e propria, che trova nella regia della Shammah la giusta rilevanza e in Gioele Dix una perfetta interpretazione. Complice un cast eccellente, che rende lo spettacolo davvero bello e coinvolgente.
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