Bastos, Bauza e Lapadula. Gli sfigati della settimana

Bastos, Bauza e Lapadula hanno avuto proprio una settimana difficile. Per motivi diversi. A dire il vero anche quella di Ventura e Tavecchio non è stata male. Ma in quel caso non è stata solo sfiga. Sfortuna anche per Buffon, De Rossi e Barzagli che hanno perso la possibilità di accedere al mondiale, ma almeno De Rossi ha vinto il derby, mentre gli juventini hanno perso a Genova contro la Sampdoria di Giampaolo. Però Buffon almeno non ha giocato. Anche per Immobile e Parolo passare dall’esclusione dal mondiale al derby perso non è stato bello. E anche per Lotito in qualche modo… Ma Bastos, Bauza e Lapadula si sono distinti per aver fatto cose o scelte totalmente sbagliate, ognuno in modo diverso.

Bastos, diciamolo subito, è un buon difensore. Arrivato alla Lazio lo scorso anno si è subito distinto per essere un marcatore validissimo. Ha un ottimo inizio, poi s’infortuna. Questo campionato ricomincia a giocare, e bene, comincia anche a segnare, cosa che per un difensore non è fondamentale, ma lui segna ben 3 goal in 8 partite. L’infortunio è alle spalle e ha ricominciato a essere un difensore coi fiocchi. Fino a domenica scorsa. Che però c’era il derby. Partita che ha sempre un sapore speciale ma a Roma un po’ di più. Bastos dovrebbe controllare Kolarov e ripartire. Nel primo tempo fa il suo senza infamia e senza lode. Ma all’inizio del secondo tempo Bastos ha i 5 minuti di follia che gli costeranno le maledizioni dei laziali e le prese in giro dei romanisti. Perché Kolarov entra in area sulla sinistra, forse se l’è allungata troppo o forse la raggiungerebbe ma non lo sapremo

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Le conseguenze del secondo errore di Bastos

mai perché Bastos ha il suo primo momento di follia. Senza che sia utile, senza che ci sia un pericolo imminente e senza pensare alle conseguenze Bastos entra in netto ritardo sulle caviglie dell’esterno romanista (che tra l’altro è uno dei rari ex che sono passati dall’una all’altra squadra, a Roma non si usa) e provoca il rigore che porta in vantaggio la Roma segnato da Perotti. Ed è lo stesso Perotti a essere nuovamente protagonista pochi minuti dopo. Appena quattro minuti. Bastos riceve palla e non sarebbe nemmeno una palla difficile, ma tergiversa, si addormenta, arriva Perotti, gli ruba la palla e fa partire l’azione dalla quale arriva il 2 a 0 che, di fatto, chiude la gara. Il giorno dopo sui social è sbertucciato dai romanisti e lui si scusa coi laziali che, di sicuro, lo perdoneranno, perché è un ottimo giocatore. A parte quei 4 minuti di domenica scorsa. E si può consolare pensando di essere in ottima compagnia tra i protagonisti negativi dei derby. Prima di lui Negro, Floccari e lo scorso anno Wallace hanno risolto in negativo il derby. Così come, sull’altra sponda, Lanna e Giannini lo sono stati prima di lui. Capitano gli eroi per caso, ma capitano anche gli sfigati per caso.

Il 2017 invece per l’argentino Edgardo Bauza è stato proprio totalmente negativo, perché quel che è capitato a lui raramente si è sentito. Prima di tutto specifichiamo chi è. Un passato da difensore centrale dove fece anche parte del giro della nazionale, partecipò alla spedizione mondiale in Italia del ’90 dove l’Argentina arrivò seconda. Poi una carriera, fatta di successi e record, come allenatore. Una Libertadores vinta con gli ecuadoriani del Quito. Poi un’altra con il San Lorenzo, la squadra tifata dal Papa,

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E Zaccheroni se ne va al mondiale…

che lo fa diventare uno dei soli 4 allenatori ad averla vinta due volte. Poi il grande salto, la Nazionale Argentina. Ma combina un disastro. Fa strane scelte che fanno sì che non convochi mai Icardi  “perché farebbe panchina”, risultati deludenti, un quinto posto nel girone di qualificazioni ai mondiali e dopo pochi mesi l’Argentina lo esonera. Ma lui non si perde d’animo, i mondiali li vuole a tutti i costi. Lo chiamano gli Emirati Arabi Uniti. C’è ancora la possibilità d’arrivare al mondiale ma la manca, non gliene fanno una colpa, può restare in sella. Invece no. Si da il caso che l’Arabia Saudita si sia già qualificata per i mondiali, ma l’allenatore che ce li ha portati, vale a dire l’olandese Bert van Marwijk, non vuole le nuove condizioni imposte dalla federazione, prima tra tutte quella di vivere stabilmente in Arabia Saudita, così si dimette. Bauza si dimette a sua volta e si accasa con l’Arabia Saudita. Molti giornali riportano che è stato esonerato ma in realtà è lui ad andarsene. Finalmente può allenare una squadra che va ai mondiali. Solo che le prime amichevoli sono deludenti, una sconfitta per 1 a 0 con la Bulgaria gli è fatale. Dopo soli due mesi viene esonerato nuovamente, ai mondiali al posto suo ci andrà, pensate un po’, il nostro Alberto Zaccheroni. Almeno qualche italiano al mondiale ci sarà. Ma cambiare tre panchine in un anno e fallire l’obiettivo con tutte e tre è un’impresa quasi più difficile di vincere due Libertadores. Tanto più che in un caso si era trovato il lavoro già fatto.

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Il buon Lapadula preso in giro dai peruviani

Come le scelte di Bauza sono state disastrose così una scelta, una sola, di Gianluca Lapadula è stata la peggiore che potesse mai fare. Un paio di anni fa Lapadula era l’attaccante del momento. Aveva fatto faville in Serie B col Pescara, goal a grappoli e l’interesse di tante grandi squadre compresa quella che era la squadra del momento di quel momento, il Leicester. Invece scelse il Milan, forse anche questa non è stata una gran scelta ma nulla in confronto a l’altra. Perché Lapadula ha la mamma peruviana, e il Perù gli chiese se voleva fare la Coppa America con loro. Avrebbe dovuto rinunciare per sempre alla Nazionale Italiana però. E il pensierino ai mondiali dopo quell’annata fantastica ce lo aveva fatto. Rinunciò, ringraziò dicendo che sarebbe andato a visitare il Perù, ma scelse l’Italia. E l’Italia lo convocò, ma non giocò mai. Una volta in tribuna e una in panchina. Poi la scorsa settimana si è definito il tabellone per i Mondiali. Per l’Italia sappiamo tutti come è andata. Il Perù invece ce l’ha fatta. E dal Perù sui social hanno preso a sbertucciare Lapadula per l’infausta scelta. Ma forse in questo caso può esserci un lieto fine. Perché in definitiva Lapadula con l’Italia non ha giocato mai. Manco un minuto. E così due giorni fa il C.T. Gareca ha dichiarato che se il ragazzo ci vuole pensare le porte sono aperte. Ed è in fondo quello che speriamo sempre tutti quando sbagliamo una scelta. Avere un’altra possibilità.

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@MassimoSilla_