Chernobyl: rischi del mestiere di giornalista
“Stiamo per firmare un foglio col quale ci assumiamo le nostre responsabilità nel caso di una futura malattia potenzialmente legata all’esposizione che avremo oggi alle radiazioni”: così l’inviata di Nemo- Nessuno escluso, Antonella Spinelli, parlava da Chernobyl.
Il servizio su Chernobyl andato in onda il 13 aprile 2017 e rimandato ieri sera su Rai2, durante il programma condotto dall’ex iena Enrico Lucci, non ha potuto non richiamare la nostra attenzione, per diversi motivi. E’ stato senza dubbio interessante porre l’accento sul fenomeno del turismo nucleare, che negli ultimi tempi sembra aver preso sempre più piede: migliaia i turisti che arrivano da ogni parte del mondo per scattare un selfie in quei luoghi macabri, affidandosi a tour operator che da Kiev organizzano viaggi per visitare i ‘luoghi della morte’. Ma qui c’è anche un’altra forma di turismo, che chiameremo ‘permanente’: è il caso degli stalker, gruppi di ragazzi che vivono nelle zone contaminate per settimane. La Spinelli ha dunque accuratamente documentato il tutto, fornendo anche video realizzati dagli stalker stessi.
Tuttavia, come mostrano le immagini, la reporter, durante la realizzazione delle riprese, girava tra quei luoghi senza protezioni, finendo anche per mangiare in un ristorante della zona. Ora teniamo presente che la concentrazione di radiazioni è qui molto alta: come mostra lei stessa, il contatore Geiger registra un’intensità del flusso di radiazione di 8-9 (per arrivare a più di 200 nel video realizzato dagli stalker), laddove il livello normale è vicino allo 0. Pertanto, sebbene la stessa Spinelli si sia assunta la responsabilità dell’insorgenza di un’eventuale malattia legata all’esposizione alle radiazioni, ci siamo chiesti come mai la Rai abbia accettato che un suo dipendente si esponesse ad un rischio tale. Nel dlgs 81/2008, riguardante la sicurezza sul lavoro, si definisce come rischio la “probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione”; e sempre nello stesso, tra i doveri del datore di lavoro figura il “garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori”.
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