Aumenta l’occupazione giovanile grazie all’alternanza scuola lavoro
Da quando è stata lanciata in Italia l’iniziativa dell’alternanza scuola lavoro, non sono state poche le novità in merito all’occupazione. Se da un lato i giovani si sono alle volte lamentati di questo sistema, dall’altro la strategia ha dato i suoi frutti: in regioni come il Piemonte, infatti, l’alternanza scuola lavoro ha prodotto degli ottimi risultati. E quando parliamo di risultati, ci riferiamo ovviamente ai riflessi dati dal mercato occupazionale. Secondo il report dell’istituto Indire, infatti, è stato registrato un calo nel tasso di disoccupazione delle regioni che hanno potuto contare sulla suddetta alternanza. Questa rappresenta un’ottima notizia per tutti gli studenti: spesso richiesto a gran voce, quel famoso “ponte” fra scuola e mondo professionale pare essere oggi realtà. E i dati testimoniano tutto questo, dato che nulla può essere associato al caso: laddove l’alternanza scuola lavoro funziona, funziona anche il mercato delle assunzioni.
Alternanza scuola lavoro: diminuisce la disoccupazione
I dati diffusi dall’istituto Indire fugano il campo da qualsiasi dubbio: l’alternanza scuola lavoro, con pazienza, produce un calo nel tasso di disoccupazione giovanile. E in base alle frequenze di alternanza, i risultati sono migliori: nelle zone ad alta densità dove la suddetta è più frequente, il numero di assunzioni si dimostra in netta crescita. Fra le regioni che hanno potuto contare su questi risultati, troviamo il Piemonte: per verificare quanto detto, basta constatarlo vedendo le numerose offerte di lavoro in Piemonte su siti come it.jobrapido. Il problema, piuttosto, non è a livello qualitativo ma quantitativo: sono ancora poche le zone dove l’alternanza scuola lavoro è attiva. Specialmente se confrontate con le medie e gli standard europei. Ma i risultati positivi, in termini di assunzione, si sono visti soprattutto in comparti come il turismo e l’industria. La sfida, adesso, è estendere il collegamento sempre più proficuo fra aziende e scuole a tutte le regioni d’Italia.
Quali sono le figure professionali e le lauree più richieste?
Per inserirsi meglio sul mercato del lavoro, occorre anche selezionare dei percorsi di laurea che siano ricercati dalle aziende. Non tutte le lauree, infatti, godono del medesimo interesse. Quali sono i titoli di studio di maggiore prospettiva? Stando a Unioncamere e a Excelsior, le lauree in medicina ed infermieristica in primis: dunque quelle legate alle professioni sanitarie. Anche il settore delle lauree in informatica e in ingegneria delle telecomunicazioni, oggi, vale oro. Da non sottostimare, poi, il sempreverde potenziale delle lauree in marketing. A livello di professioni, al primo posto spiccano quelle legate al commerciale, seguite a breve distanza dalle professioni scientifiche. Bene le professioni legate al management aziendale, così come le figure inerenti all’artigianato. Infine, bisogna anche sottolineare la grande richiesta nel settore dei mezzi di trasporto pubblici e privati. Oppure la continua ricerca di professionisti interessati a lavorare presso le Forze Armate.