Nove lune e mezza: un film sulle donne e per le donne [GALLERY]

Se dopo aver visto un film al cinema, uscite pensando già a quando potrete rivederlo sul vostro divano, allora potrete dire di aver visto un bel film. Il “primogenito” di Michela Andreozzi, Nove lune e mezza, in uscita il 12 ottobre nelle sale, è un bel film.

nove lune e mezzaScritto insieme ad Alessia Crocini e Fabio Morici, Nove lune e mezza nasce dalla penna di Michela Andreozzi, già autrice del fortunato cortometraggio Dietro un grande uomo (2014), che però stavolta ne dirige, egregiamente, anche la regia: una “primipara attempata”, come lei stessa si definisce. “Volevo parlare delle donne di oggi, di cosa vogliono e cosa non vogliono più: quelle che si sono realizzate attraverso la professione e quelle che desiderano la maternità”, ha dichiarato l’attrice in conferenza stampa. E infatti il film mette a confronto due donne completamente diverse: Livia (Claudia Gerini) e Tina (Michela Andreozzi) sono due sorelle sulla quarantina, l’una, donna dal carattere forte, ha dedicato la sua vita alla musica, l’altra, piuttosto insicura, ha messo da parte la laurea per la sicurezza del posto fisso. Dall’altro lato, due uomini in difficoltà, sempre un passo indietro rispetto alle loro donne: Livia vive con sfrontatezza la propria vita, al fianco di Fabio, un ‘San Giuseppe 2.0’ (Giorgio Pasotti), Tina convive con l’inadeguato collega Gianni (Lillo) e cerca disperatamente di avere un figlio, ma non ci riesce. Sarà proprio Livia ad offrire il suo utero per portare avanti la gravidanza della sorella, grazie all’intervento di Nicola, l’amico ginecologo (Stefano Fresi). Un atto di amore quindi: “non sono una fan della strumentalizzazione del corpo della donna.-ha dichiarato l’Andreozzi- Il film infatti pone una domanda: perché, se c’è l’amore di mezzo,non si può offrire il proprio corpo? Questo Paese è strano perché si dice che le donne hanno una marcia in più, ma una chance in meno”. A questo, che è il filone principale del film, si intrecciano altre mille storie: quella di Nicola col compagno Manfredi, quella del neocatecumenale fratello delle due donne e di sua moglie, e quella dei loro genitori, un padre idealista e una tradizionale mamma napoletana, che saranno alla fine costretti a svelare un inaspettato segreto.

Nove lune e mezza è dunque una commedia leggera, ma non superficiale, divertente, ma non banale, al contrario della maggior parte delle odierne commedie italiane (e non solo): è questo il merito dell’Andreozzi, che si dimostra un’ottima scrittrice, regista ed attrice. Complici l’eccellente lavoro di Tani Canevari alla fotografia e del fantastico cast, che, per usare le parole di Massimiliano Vado, ha fatto “un lavoro rispettoso, essendo meno cinematografico e più reale”.

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