Il Tar del Piemonte: si alla bocciatura di un bullo che sputava ai prof
Il Tar del Piemonte ha rigettato il ricorso dei genitori di un Val di Susa che si erano opposti alla bocciatura del loro figlio, che ha frequentato la seconda superiore, decisa per un 5 in condotta che il consiglio di classe votò all’unanimità. Mentre un tempo i genitori avrebbero probabilmente punito il ragazzo oggi invece decidono di ricorrere contro questa decisione ma, fortunatamente aggiungiamo noi, il Tar del Piemonte ha deciso di confermare la decisione degli insegnanti. Il ragazzo aveva anche l’insufficienza in un paio di materie ma è stato il voto di condotta ad essere decisivo. Ma cosa aveva fatto lo studente bocciato? Bisogna chiederselo visto che i genitori hanno pensato fosse un’ingiustizia tanto da farli ricorrere. Come riportato nel verbale del Consiglio di classe il ragazzo “un clima di tensione e, in alcuni casi, di paura” sia tra i compagni che tra gli insegnanti a causa di comportamenti “che presentano un crescendo di gravità: dall’aggressione verbale ad atti di vandalismo fino ad arrivare a sputare addosso a un insegnante”.
Come si possa ricorrere contro una decisione simile quando il ragazzo ha addirittura sputato addosso ad un insegnante è un mistero. E non si può dire che sia stato un comportamento estemporaneo. Nel 2016 venne sospeso in quanto sospettato di aver danneggiato l’automobile del Dirigente scolastico, episodio sul quale la magistratura sta ancora indagando. Il Tar del Piemonte ha quindi dovuto prendere una decisione perché per i genitori del bullo tutto ciò non bastava a giustificare la bocciatura del loro pargoletto. Ed immaginiamo la difficoltà dei professori che faticosamente cercano di svolgere il loro lavoro dovendo superare, oltre all’ostilità degli studenti, anche quella dei genitori talmente ciechi da non rendersi conto che il comportamento del figlio deve essere corretto.
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