Il sottosegretario Rossi rimette le deleghe dopo il video de “le Iene”
L’ex generale sotto accusa per un incarico di assistente parlamentare al figlio da parte di un collega di partito.
“Sono accuse infondate e lesive della mia persona quelle che mi sono state rivolte nel servizio della trasmissione televisiva ‘Le Iene’. Insinuazioni che infangano, ancora una volta, la mia reputazione. Mio figlio ha un regolare contratto di assistente parlamentare con un deputato della Camera”. Sono state queste le prime parole del sottosegretario Rossi in merito allo scandalo suscitato dal servizio televisivo della trasmissione “Le Iene”.
Dal servizio tv emergeva infatti che un collega parlamentare – il deputato centrista Mario Caruso – aveva formalmente assunto Fabrizio Rossi, figlio del sottosegretario, per fare un favore all’amico al governo ma il giovane, in realtà, non si sarebbe mai presentato al lavoro.
L’ex generale parla di un documento consultabile e dal quale si evince un regolare contratto di lavoro e l’assenza di un rapporto di dipendenza dal suo ufficio, contrariamente a quanto riportato nel servizio de “le Iene”.
«Ho dato mandato a uno studio legale al fine di tutelare l’immagine mia e di mio figlio ed esaminare la possibilità di contestare le accuse che mi sono state rivolte nelle opportune sedi legali».
Tutto era iniziato con il servizio della trasmissione e la denuncia di una giovane assistente parlamentare che sostiene di aver lavorato senza contratto e senza retribuzione per un anno e mezzo presso il deputato Mario Caruso del gruppo parlamentare Democrazia Solidale Centro Democratico.
Riguardo al figlio del sottosegretario Rossi, in un colloquio ripreso da una telecamera nascosta, Caruso spiegava che lo avrebbe assunto per fare «una cortesia» al padre perché lui non poteva assumerlo direttamente e che comunque sarebbe stato lo stesso padre a pagarlo, cosa peraltro proibita dai regolamenti istituzionali.
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