Il punto più basso della Formula 1, ecco perché la manovra di Alonso non è accettabile
ALONSO, UNA MANOVRA NON TOLLERABILE – Non ce ne voglia il pur bravo Max Verstappen, quando, non intento a rovinare le gare proprie e altrui, si riscopre essere anche un pilota più che decente. Ci viene il dubbio che, come lo sponsor a forma di toro che gli orna la monoposto, quando vede rosso davanti a se non capisca più nulla. Oggi, per grazia divina, la macchina di Raikkonen, pur di non correre il rischio di essere speronata dal ragazzo prodigio, decide di mettersi fuori gioco da sola. Max, quindi, sollevato dal compito di mettere fuori gioco una o due Ferrari, riesce addirittura a infilare bene un cliente non facile come Hamilton, (a sua volta furbo e intelligente a gestire i continui guai delle rosse e maturo al punto giusto da accontentarsi di una seconda posizione al gusto di mondiale e alloro), prendendosi una vittoria che conta poco in ottica stagionale, ma conta molto per metterlo di nuovo al centro della scena. Ora giù tutti a spellarsi le mani e a chiamarlo di nuovo “il nuovo Senna”, ma un po’ di equilibrio non farebbe male e il ragazzino di strada da fare ne ha ancora molta. Speriamo per lui che possa superare i problemi di cromatismo.
Non ce ne voglia Vettel, oggi fenomenale come non mai. Ha fatto la gara della vita, nonostante la sfortuna e i problemi meccanici, dimostrando che la Ferrari, tra qui e Singapore meritava due doppiette e mostrando una superiorità a tratti imbarazzante. Il quarto posto finale è quasi una beffa dopo una gara dominata dal primo all’ultimo giro, con decine di sorpassi e martellando tempi record in serie. Peccato per l’indegna manovra di Alonso, di cui parleremo tra poco, e per una manovra ai limiti del regolamento di Ricciardo, ovviamente non vista e non investigata da una federazione scandalosa come non mai.
Non ce ne vogliano gli altri piloti, autori di una gara spettacolare e ricca di sorpassi e momenti di tensione, in grado di regalare emozioni vere e sancendo che la pista della Malesia è una delle più belle con questo nuovo corso di monoposto, e per questo, giustamente, dal prossimo anno non la vedremo più. Non ce ne voglia il pubblico, bellissimo, i fan di Max, tutti in arancione, non ce ne voglia la Ferrari, bella e sfortunata come una cenerentola in scarpette di cristallo.
Oggi il caso del giorno è solamente uno, l’atteggiamento vergognoso e indecente tenuto da tal Fernando Alonso. Siamo a pochi giri dal termine, Vettel è in lotta serratissima con Ricciardo per il terzo posto. I due sono a meno di un secondo di distanza e Vettel ha già pronto il suo attacco, girando quasi un secondo più veloce al giro rispetto all’australiano. All’uscita del rettilineo i due sono vicinissimi, ma c’è da fare i conti con un trenino di doppiati, piloti che per regolamento devono lasciare strada senza intralciare coloro che sopraggiungono. Qui Alonso decide di fare quello che gli abbiamo visto fare spesso in questa stagione, ovvero compiere una manovra scorretta ai danni della Ferrari. Il pilota asturiano, infatti, concede correttamente strada a Ricciardo, ma poi chiude la traiettoria a Vettel, mettendosi davanti al pilota tedesco e facendogli perdere un paio di secondi circa, spostandosi solo dopo un paio di curve. Una manovra motivata unicamente dai rancori verso il cavallino e dalla frustrazione per aver intrapreso un percorso totalmente fallimentare come il resto della sua carriera. Una manovra che costa a Vettel il podio.
Ovviamente dalla direzione gara nessuna comunicazione, nessuna investigazione, nemmeno una parola. L’ennesimo episodio antisportivo destinato a minare ancora più a fondo la credibilità di uno sport che non è mai stata così bassa. Vedere un pilota doppiato, su una macchina mediocre, decidere di fatto un duello per il podio e magari un mondiale, è quanto di più basso si possa immaginare. A questo punto, l’unica speranza, è che i commissari di gara, il carrozzone di burocrati e politici che ha spinto nel fango questo meraviglioso sport, possa essere definitivamente cancellato dalla nuova gestione americana o che la Ferrari, forte del suo seguito, decida di imporsi come si deve, arrivando a mollare il Circus se serve, lasciandoli soli con le loro bassezze. I tifosi, francamente, hanno le scatole piene di dover assistere ogni weekend a spettacoli che nulla hanno a che vedere con lo sport.
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