Omicidio Noemi, il fidanzato “nessun senso di colpa”
Il Gip ha convalidato il fermo del ragazzo. “Non manifesta alcun senso di colpa”, si legge nelle carte.
Infelice e preoccupata, ma anche tanto innamorata, di un amore insano, malato, di un amore che non è amore, così Noemi, appare nei suoi ultimi scatti, nelle sue ultime parole, un grido in cerca di un disperato bisogno d’aiuto che purtroppo troppo tardi si è riusciti a capire…
Lucio che ha ammazzato la sua fidanzatina e trasferito nel carcere minorile di Bari, viene descritto dal Gip come “un borderline, senza senso di colpa”. Nessuno si riesce a capacitare di come e del perché Noemi sia volata via, imponente di fronte a quello che lei stessa definiva amore, una sofferenza durata mesi, fino a quando il suo cuore per mano di colui che la doveva tenere su un piedistallo, ha smesso di battere, per sempre..
Lucio è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai futili motivi. Nel decreto di convalida del fermo il gip ritiene che sussista un pericolo di fuga, c’è la possibilità che “egli non rimanga coerente in quel suo atteggiamento rispetto alla vicenda e si renda irreperibile magari anche per cercare di risolvere a suo modo la situazione di totale avversione sociale che avverte nei confronti suoi e della sua famiglia”.
Nelle otto pagine del provvedimento, il giudice minorile evidenza come il 17enne “non manifesta cenni di reale senso di colpa dovendo essere portato a prendere coscienza della gravità del fatto con un percorso trattamentale altamente specialistico, nell’ambito del quale saranno tenuti in debita considerazione anche gli aspetti scolastici e formativi”.
Tutti elementi comunque che secondo il magistrato “non possono portare in ogni caso a ritenere in questa fase che” il ragazzo “non fosse pienamente in grado di intendere e di volere nel momento in cui ha commesso l’azione delittuosa”
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