Scontro Saviano Di Maio sulle primarie del M5S
“Votatemi”, così dai social, si rinfocola lo scontro Saviano Di Maio, dopo che quest’ultimo si è confermato l’unico candidato a premier per il Movimento 5 Stelle tra i “big” del partito. “Questa mattina mi sono svegliato con il desiderio di omaggiare Marco Pannella. Nel 2007 si candidò alle primarie del PD ma fu escluso perché non soddisfaceva i requisiti richiesti dal neonato Partito democratico – scrive l’autore di Gomorra su facebook – Ebbene, approfitto di questa sede per ufficializzare la mia candidatura a premier per il M5S. Lo faccio anche per trarre il MoVimento dall’impaccio di una situazione patetica per non dire bulgara. Per spezzare una lancia in mio favore, ammetto di non essere iscritto al MoVimento, ma condivido con Luigi Di Maio lo status di indagato per diffamazione (incidenti del mestiere). Votatemi!”.
Lo scrittore napoletano ha ironizzato così sulla mancanza di alternative per le primarie in rete: dopo l’uscita di Alessandro di Battista e Roberto Fico, per Luigi di Maio sarà una corsa solitaria. La provocazione ha dei precedenti: Saviano aveva rimbeccato il deputato pentastellato in occasione delle dichiarazioni fatte sul lavoro delle Ong nel mediterraneo, quando definì “da irresponsabili lanciare accuse vaghe e schizzi di fango su chi ogni giorno salva vite” e accusò Di Maio di cercare i voti “di tutti quelli che i migranti li vorrebbero morti in fondo al mare”.
Alle provocazioni di Saviano, Di Maio aveva replicato di “voler vederci chiaro, sapere chi finanzia le Ong. A chi dice che in questo momento è inopportuno attaccarle, a Saviano e agli altri, dico che fanno parte di quella schiera di ipocriti che ha sempre finto di non vedere il business dell’immigrazione”. Non è la prima volta che Saviano prende in giro il vice presidente della Camera, a margine della polemica sulle Ong, Saviano scriveva sui social: “Quello che è certo è che Di Maio, con il suo intransigente cattivismo’, parla e compiace, in breve cerca i voti, di tutti quelli che i migranti li vorrebbero morti. Come nel Cile di Pinochet (o era il Venezuela?)”, riferendosi alla famosa gaffe “geografica” di Di Maio, quando paragonò Renzi al dittatore cileno.
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Twitter autore: @JoelleVanDyne_