Violenza Firenze, l’Arma condanna i carabinieri
Dopo le accuse delle due giovani studentesse i carabinieri indagati adottano strategie diverse: uno di loro si è presentato dagli inquirenti con la sua versione, l’altro non si è ancora esposto. Intanto l’Arma risponde con una dura reazione e sospende i due militari.
LA VIOLENZA – Nella notte fra il 6 e il 7 settembre, due giovani americane sono state vittime dello stupro dei due uomini dell’Arma. Le due studentesse di 21 e 19 anni sono state riaccompagnate da due carabinieri dalla discoteca Flo’ alla loro residenza in un palazzo del centro storico di Firenze. I due sono saliti nella casa delle americane, dove è avvenuto lo stupro, documentato dagli esami clinici: le due studentesse erano ubriache, una aveva fumato dell’hashish, come riportano i referti medici dell’ospedale Torregalli; gli stessi certificano anche che le ragazze hanno avuto un rapporto sessuale. Invece deve ancora arrivare il verdetto dell’esame del dna sui campioni di liquido biologico ritrovati sia nel palazzo che nell’appartamento e sui vestiti delle due americane. Le studentesse sono riuscite a scattare una foto ad uno dei due carabinieri dalle scale del palazzo: si vede una parte del corpo, la divisa e anche la fondina con la pistola. La ragazza ha raccontato agli inquirenti di essere riuscita di nascosto a tirare fuori il cellulare e di aver fatto una foto mentre il militare abusava di lei. L’immagine è in possesso delle autorità già dalla prima deposizione delle ragazze, quindi ancora prima che uno dei due indagati si presentasse in commissariato con la sua versione dei fatti.
LA VERSIONE DEI CARABINIERI– Uno dei due indagati, un appuntato scelto di 40 anni, ha ammesso di aver avuto un rapporto sessuale, sostenendo però che la ragazza fosse consenziente. Nel racconto del carabiniere i due non sarebbero saliti di proposito, ma sarebbero stati invitati dalle studentesse e non si erano accorti del fatto che fossero ubriache. Su questo punto insiste il legale delle due studentesse, sottolineando come, in base al codice penale, la violenza sessuale non si consuma solo con la violenza fisica, ma anche abusando delle condizioni di inferiorità psichica o fisica al momento del fatto.
LA RISPOSTA DELL’ARMA – I due carabinieri sabato sono stati subito sospesi. Il Comandante generale dell’Arma, Tullio del Sette, ha parlato dell’episodio: «È un grande dolore vedere come basti il comportamento indegno, illegittimo e immorale di un qualche carabiniere, per oscurare il lavoro che compiono giorno e notte centomila uomini. È imperdonabile, anzitutto per noi, il grave danno che stanno facendo all’Arma. Questi fatti ci feriscono nel prestigio, gravemente». La linea dura è stata confermata anche dal colonnello Roberto Riccardi: «Non faremo sconti – esordisce l’ufficiale – non esiste un rapporto consenziente in una simile situazione. I due militari erano in turno e dunque non avrebbero dovuto fare nulla di quanto invece è accaduto e per questo pagheranno» conclude.
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