Il jazz italiano per le terre del sisma: musica dal cuore grande
L’arte, fortunatamente, è anche solidarietà e così anche quest’anno torna il Il jazz italiano per le terre del sisma, la manifestazione organizzata dall’ Associazione I-Jazz, MIDJ (Musicisti Italiani di Jazz) e Casa del Jazz, con il sostegno del Mibact, della SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) e del Comune dell’Aquila.
L’evento, nato come una sorta di evoluzione de ‘Il jazz italiano per Amatrice’, tenutosi il 4 settembre 2016 in tutta Italia, quest’anno prevede quattro giorni di concerti in quattro comuni italiani. Si partirà il 31 agosto da Scheggino (PG): sarà la cantante americana Angela Mosley, accompagnata dai Blu Elements, ad inaugurare la kermesse in Piazza Carlo Urbani, alle 17.30. Sarà poi la volta di Greta Panettieri, i Mountain Men e la Perugia Big Band. Il 1 settembre Il jazz italiano per le terre del sisma si sposterà nelle Marche, precisamente a Camerino, dove, nella zona della Rocca Borgesca, si avvicenderanno diversi artisti,a partire dalle ore 14.30: ci saranno Connie Valentini e Camillo Pace con un omaggio a Bob Marley, Roberto Gatto con i Quintorigo, il piano solo di Giovanni Ceccarelli e tanti altri.
Il 2 settembre appuntamento alle ore 17 presso il Piazzale dell’ex Istituto Alberghiero di Amatrice (RI). Qui, il grande Paolo Fresu, che è anche il direttore artistico della manifestazione, aprirà le danze insieme a Daniele Di Bonaventura. Mentre Il Corpo Bandistico di Paganica si esibirà in 4 diversi progetti swing del panorama nazionale. La maratona musicale si concluderà quindi il 3 settembre a L’Aquila, dove si prevedono un centinaio di concerti, dislocati in tutta la città: 18 le location scelte per i 100 concerti che animeranno la serata conclusiva de Il jazz italiano per le terre del sisma cui prenderanno parte circa 600 artisti. Un primo assaggio, dedicato ai più giovani, si avrà il 2 settembre in Piazza Chiarino, che dopo la mezzanotte ospiterà il dj set “As and Them” di Martux & Giulio Maresca.
Una musica dal cuore grande. Come ha sottolineato lo stesso Fresu:“se i suoni divengono strumento di comunione e riflessione si rafforza così il messaggio universale della musica da intendersi come idioma capace di migliorare il mondo mostrando tutta la sua forza comunicativa e poetica”.
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