Guerra del Prosecco: quando le fake news diventano affare di Stato
GUERRA DEL PROSECCO E FAKE NEWS – Galeotto fu l’articolo, firmato dal Guardian, secondo il quale il Prosecco italiano causerebbe enormi danni ai denti dei sudditi di sua Maestà. Carie, lesioni dello smalto, perdita di denti, atroci sofferenze. Secondo il parere di Damien Walmsley, consulente scientifico della British Dental Association, il tutto sarebbe originato dal “letale” mix di anidride carbonica, zuccheri e alcool, combinazione che porterebbe ad un «aumento della sensibilità e a rischio di corrosione dentale». A sostenere e rilanciare le accuse riportate dal Guardian sui danni del Prosecco nostrano ecco giungere le dichiarazioni del dottor Mrvyn Druian, del London centre for cosmetic dentistry, che, per completare l’opera, mette in guardia le donne come le più esposte ai danni da bollicina. Dichiarazioni che hanno fatto immediatamente il giro del mondo, suscitando reazioni di sdegno nel Bel Paese. Secondo l’associazione dentisti italiani infatti non ci sarebbe alcun riscontro alle dichiarazioni dei colleghi inglesi.
ALLA BASE, UNA GUERRA COMMERCIALE – Quello che sembra evidente è che ci si trovi davanti ad una vera e propria guerra commerciale tra Italia e Inghilterra, nella quale l’uso delle fake news diventa solo l’ultima arma a disposizione delle varie Lobby. Nell’ultimo anno, nel Regno Unito, sono stati stappati e consumati circa quaranta milioni di litri di Prosecco, con un trend in forte ascesa per il prodotto nostrano. Questa improvvisa impennata di raffinatezza da parte del popolo britannico sembra aver destato preoccupazione nei produttori di birra che, a quanto pare, sono corsi ai ripari con il più gretto degli sgambetti. Una mossa che è solo l’ultimo tassello di un puzzle più complesso. Come riportato anche dal Messaggero, il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, al meeting di Pontignano aveva minacciato l’Italia che non avrebbe più potuto esportare Prosecco. Minaccia alla quale aveva risposto il nostro ministro dello Sviluppo Economico, Calenda, ribadendo che in quel caso i «fish and chips», a loro volta, avrebbero potuto vedersi sbarrata la porta d’ingresso non a uno solo ma a tutti i ventisette mercati dell’UE. Le reazioni a quest’ultima offensiva nella guerra del Prosecco non si sono fatte attendere, con la replica del ministro Martina che ha scritto «Caro Guardian, di’ la verità: il Prosecco fa sorridere anche gli inglesi! Stop fake news grazie». Una guerra che a giudicare dai numeri (l’agroalimentare made in Italy ha raggiunto i 3.2 miliardi di Euro di valore delle esportazioni nel 2016 tra bevande e alimenti) e la volontà dei britannici di produrre in proprio un loro vino frizzante, anche se non prima del 2023, vedrà ancora molte scaramucce, e chissà che ruolo avranno le fake news in tutto questo.
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