Ignoranza e inciviltà, a Milano cartello shock contro un disabile

“Tu rimani sempre un povero handicappato. Sono contento che ti sia capitata questa disgrazia”. Un frase feroce piena di ignoranza e crudeltà. A volte si tratta solo di innocui episodi di inciviltà, di egoismo o di maleducazione come saltare la fila, non rispettare le strisce pedonali o far defecare il cane per strada; la “semplice” violazione di quelle determinate regole di comportamento che consentono la convivenza pacifica e il rispetto della “cosa pubblica”. Altre volte invece i “minimi episodi di inciviltà” sono giuridicamente perseguibili o prevedono ammende per chi non rispetta le regole. Sanzionabili o no il punto è che se si tollerano certi “trascurabili” gesti e comportamenti, se non ci si indigna e non si protesta, a lungo andare questi atti si moltiplicano, si ingigantiscono. Più di quanto si pensi infatti limitati gesti di decadenza quotidiana partoriscono atti di violenza, di criminalità, di sopraffazione del più debole che poi risultano molto difficili, se non impossibili, da arrestare.

L’eccessiva tolleranza di questi “reati minori” da parte dei cittadini ha reso certi deliberati atti di mancanza di civiltà come quasi del tutto normali fino a far sentire chi li compie in diritto di protestare se qualcuno cerca di far rispettare le norme e magari indice l’intervento sanzionatorio delle autorità. Un lento processo di degrado sociale e civile che ieri ha raggiunto uno dei suoi apici con il cartello lasciato da un automobilista nel parcheggio interrato di un centro commerciale nel milanese che, multato dai vigili per aver parcheggiato la propria auto nel posto riservato ai disabili, non solo non si è scusato ne’ vergognato, ma anzi si è arrogato il diritto di lasciare un messaggio a chi, leso, questa volta ha protestato e ha chiamato i vigili. “A te handiccappato che ieri hai chiamato i vigili per non fare due metri in più vorrei dirti questo: a me 60€ non cambiano nulla, ma tu rimani sempre un povero handiccappato. Sono contento che ti sia capitata questa disgrazia”. Queste le parole apparse nel cartello affisso sulla cassetta di un idrante all’interno del parcheggio del centro commerciale di Carosello di Carugate, come se il malcostume del parcheggio selvaggio dovesse considerarsi ormai normalità, tanto da far pensare a chi infrange le regole di essere anche nel giusto. Solo a Milano ogni mese sono migliaia le multe per “soste odiose” che spesso creano problemi a chi ha seri problemi di mobilità. Inciviltà e mancanza di rispetto giustificate con scappatoie banali e quasi mai seguite da scuse nei confronti di chi ha il diritto di parcheggiare in uno spazio riservato che invece si vorrebbe tutto per sé. A meno che non si considerino l’ignoranza e la maleducazione come disabilità mentali, ma per poter usufruire dei parcheggi per disabili, anche quelle avrebbero bisogno di un’attestazione medica.

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@vale_gallinari