Boschi – De Bortoli, la querela non è mai arrivata né arriverà

Boschi -De Bortoli

Scaduto il termine per la querela minacciata da Maria Elena Boschi, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, nei confronti dell’ex direttore del Corriere della sera, Ferruccio De Bortoli. Al centro della querelle le dichiarazioni del giornalista sul ruolo ricoperto dalla Boschi nella vicenda Banca Etruria.

 

Lo scorso maggio scrive De Bortoli: «L’allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere» (Poteri Forti o quasi, F. De Bortoli), asserendo il conflitto d’interessi dell’allora ministro delle riforme. Maria Elena Boschi si difese, asserendo che il conflitto di interessi non esiste ed è un’invenzione dei giornali, minacciando così di agire per vie legali: «La storia di Banca Etruria viene ciclicamente chiamata in ballo per alimentare polemiche. Vediamo di essere chiari: non ho mai chiesto all’ex AD di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria. Ho incontrato Ghizzoni come tante altre personalità del mondo economico e del lavoro ma non ho mai avanzato una richiesta di questo genere. Sfido chiunque e ovunque a dimostrare il contrario. E siccome sono stupita per questa ennesima campagna di fango, stavolta ho affidato la pratica ai legali per tutelare il mio nome e il mio onore. Chi è in difficoltà per le falsità di Palermo o per i rifiuti di Roma non può pensare che basti attaccare su Arezzo per risolvere i propri problemi». Nessuna replica né smentita, invece, da parte di Federico Ghizzoni, l’ad di Unicredit, su cui Maria Elena Boschi avrebbe esercitato pressioni per salvare la banca di cui Pier Luigi Boschi, suo padre, era vicepresidente.

 

«La misura è colma se ne occuperanno i miei legali» tuonava la Boschi il maggio scorso, mentre a 48 ore dalla vicenda di legali ne assumeva due: l’ex ministro, Paola Severino e il civilista Vincenzo Zeno-Zencovich. Peccato che il termine di tre mesi per la diffamazione a mezzo stampa, reato contestato nei confronti di De Bortoli, sia scaduto. Resta in piedi la tutela in sede civile, per un eventuale risarcimento danni, il cui termine è di 5 anni.

 

 

@FedericaGubinel

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